Una intensa attività estrattiva andrà a compromettere una vasta zona in prossimità di San Demetrio ne Vestini compresa tra la locale stazione ferroviaria, il Regio Tratturo, alcune colline immediatamente a ridosso del centro abitato delle località di Cardamone e Villa Grande, fino al confine con il territorio comunale di Poggio Picenze, per un’area  totale di mq. 1.500.000 circa. Tali notizie hanno allarmato buona parte della popolazione di San Demetrio e dei paesi limitrofi, che si è liberamente e spontaneamente aggregata costituendo un “Comitato” che ne rappresenti  le condivise intenzioni, denominato “Salviamo la Valle”.

A tal proposito il Comitato dispone di un congruo numero di firme di cittadini assolutamente contrari all’apertura di nuove cave. Non risulta superfluo, pertanto, rammentare in questa istanza che il territorio comunale di San Demetrio ne’ Vestini è già piagato notevolmente da due cave attualmente attive, che mostrano appieno i gravi problemi collegati direttamente alle attività estrattive di cui trattasi.

La “zona cave” è uno dei punti della Variante al Piano Regolatore del Comune di San Demetrio ne’ Vestini, adottata con la Delibera del Consiglio Comunale n. 10 del 06/06/2007. Attualmente tale variante è in attesa di approvazione. Il tempo per le osservazioni al Piano è scaduto ad agosto.

La zona cave è diretta dal “Regolamento comunale disciplinante l’attività di estrazione del materiale inerte e la salvaguardia del territorio comunale” oggetto della Delibera di Consiglio Comunale n. 27 del 27/08/2004 che è attualmente in fase di rielaborazione e che individuava solo una parte della “zona cave”, prevista dalla Variante al PRG, come “zone in cui è consentito provvedere all’estrazione di materiale inerte”.

La V.A.S. è la Valutazione Ambientale Strategica voluta dal Sindaco per la stima delle criticità del Piano Regolatore già adottato, essa non ha allo stato attuale alcun valore normativo. Inoltre contrariamente al normale è stata indetta a Piano Regolatore già adottato.

E’ tuttavia probabile che le valutazioni fatte dalla VAS vengano tenute in considerazione per redigere il nuovo Piano Paesistico Regionale.

E’ stato indetto dall’Amministrazione anche un P.S.T. (Piano Speciale Territoriale) che avrà la prima riunione tecnica il 15 novembre 2007. E’ probabile che in gennaio venga concluso. Di fatto è un piano in continuità tecnica con la Variante, e difficilmente si opporrà ad essa.

La procedura per aprire una cava è:

  1. acquisto dei terreni privati laddove ci siano
  2. convertire terreni demaniali in territorio con destinazione d’uso da agricola a estrattiva
  3. approvazione regionale da parte dell’Ufficio Valutazioni Ambientali
  4. concessione comunale all’attività estrattiva avente validità in genere 8-10 anni

Con la Variante al P.R.G. la conversione nella zona cave non servirà più, perché trasforma la destinazione d’uso di tutta la zona da agricola ad estrattiva.

L’Ufficio Valutazioni Ambientali presso la Regione Abruzzo è l’ufficio che esegue il V.I.A. (Verifica di Impatto ambientale) oppure la Verifica (o Screening) sui progetti presentati dai cavatori. I cavatori che vogliono aprire una cava di escavazione superiore ai 500.000 metri cubi annui, o in zone con vincoli ambientali, oppure che interessi un’area superiore ai 20 ettari, devono sottoporre il proprio progetto al V.I.A , in tutti gli altri casi basta sottoporlo alla verifica semplice.

Nella “zona cave” sono comprese le due cave già aperte dal 2001-2002 (Sicabeton e Ciuffini), e sono in attesa di aprire cave:

–         Aquilana Calcestruzzi in attesa di V.I.A./ Verifica

–         Generale Calcestruzzi in attesa di V.I.A. /Verifica

–         Ludovici e figli e Vestina inerti hanno avviato la sdemanializzazione

–         Toto costruzioni ha presentato istanza al Comune (per un’area di 400.000metri cubi)

–         Ludovici ha la concessione scaduta

Inoltre la cava attiva Sicabeton è in attesa di ampliamento, e sta aspettando la Verifica.

Dalle due cave attive il Comune incassa ogni anno circa 40.000 euro in totale.

La “zona cave” è grande circa 1.4 kmq ed è compresa tra Cardamone, il nucleo abitativo della Stazione e il confine comunale con Poggio Picenze.

La “zona cave” è costituita da terreni demaniali per circa il 60 %.

Si attende dal 1983 che la Regione Abruzzo elabori un Piano Cave

In base al Piano Regionale Paesistico il territorio di San Demetrio è composto da tre zone:

–         A1- CONSERVAZIONE INTEGRALE (es. Lago Sinizzo)

–         A2 – CONSERVAZIONE PARZIALE (es. Tratturo)

–         B – TRASFORMABILITA’ MIRATA

–         D –  TRASFORMAZIONE A REGIME ORDINARIO

La “zona cave” è stata circoscritta nell’ambito della zona B1, del Piano Regionale Paesistico vigente. La zona lambisce il Tratturo e c’è la possibilità, che va appurata per vie tecniche, che copra parte del cuscinetto di zona A2 che protegge il Tratturo.

Nel precedente Piano Regolatore del Comune di San Demetrio, ancora vigente fino all’approvazione della suddetta Variante al Piano Regolatore, la “zona cave” è una zona E ossia “Zona agricola normale”.

La Toto costruzioni ha presentato un’osservazione alla Variante al P.R.G.

Sara Cardinale (Comitato “Salviamo la Valle”).