Qualche giorno fa hanno accoppato Benazir Bhutto.Che fosse anche un personaggio poliedrico è indiscutibile, sta di fatto che era l’unica donna che riuscì a diventare capo di stato in un paese musulmano.

Solo per questo motivo è da considerarsi una delle donne più geniali della storia, almeno quella contemporanea.

Essendo stata accoppata, non sapremo mai che cosa sarebbe stata capace di proporre alla sua gente negli anni a venire. Oltretutto, essendo a detta di molti maschi molto attraente, e di questo ne era perfettamente consapevole, usava questa sua dote naturale per affascinare i suoi interlocutori, nemici o amici che fossero.

“Siccome però” l’hanno accoppata, e neanche tutti i preti e i papi e gl’imam del mondo potrebbero resuscitarla, ci dobbiamo accontentare di rivederla attraverso i potenti media, che se non altro non ci mancano proprio per niente.

Il suo assassinio, ma usiamo il termine “eliminazione” che per i miei scopi ritengo sia più appropriato, è da sempre il metodo più semplice per risolvere un problema quando questo non si sa come risolverlo. Spero che parlare dell’ omicidio (anche se si tratta di una donna) di Benazir, per arrivare a dire di altro, sia tuttora permesso dalle buone maniere, e non urti certe persone che vedono strumentalizzazioni dappertutto.In ogni caso, corro il rischio, me ne frego e proseguo.

Il Pakistan, uno dei paesi meno alfabetizzati del mondo è contemporaneamente una potenziucola nucleare, forte di una sessantina di ordigni.

Per confronto, gli U.S.A. ne hanno 9900 (novemilanovecento), la Russia 15000 (quindicimila)  poi la Francia con 350 (per divertirsi ne potrebbe sganciare quasi una al giorno) e via via a dissuadere, 200 la Cina fino alla decina presunta, della Corea del nord.

Anche se le bombe nucleari pronte per l’uso , riferendoci alla Russia e agli U.S.A., sono appena 5800 e 5700, per un prossimo Capodanno ce n’è abbastanza per fare dei bei fuochi di malefizio.

Traggo queste informazioni dal numero 473 (Gennaio 2008) della rivista “Le Scienze” tuttora in edicola al prezzo di 3,90 EURO.

Ma vengo al dunque. Per poco che uno rifletta e s’informi, per dotarsi di armi nucleari occorrono non solo tanti soldi ma anche tante menti preparate allo scopo.

E qui per poco che uno rifletta e s’informi, c’è da chiedersi come un paese come il Pakistan abbia nascoste nelle sue montagne una sessantina di petardi da cataclisma.

E’ vero che se non sbaglio, i Pakistani sono tanti, milioni e milioni, credo il doppio di noi Italiani, e nel mucchio qualche laureato in ingegneria nucleare deve esserci per forza, fatto sta che bombe atomiche e analfabetismo diffuso in Pakistan convivono benissimo (si fa per dire).

Come, e qui siamo davvero al nocciolo del dunque, nella regione che mi ospita da anni ormai, di nome Abruzzi(stan) stando all’antico nome che ancora si usava qualche decennio fa, come appunto dicevo, in Abruzzo convivono cose e intenzioni che sono apparentemente inconciliabili.

Uno stabilimento chimico come quello di Bussi sul Tirino, e l’essere il cuore verde dell’Europa per esempio.

Oppure il mantenimento e l’estensione di territorio come Natura fece e Umanità conservò e l’installazione di un più esteso impianto petrolchimico addossato al mare di Ortona.

Ovviamente come ben sa il clero veramente tale, e la classe politica istruita a dovere da esso, conciliare demoni e acque sante, non è poi così difficile.

Un pò di sana ignoranza, un pò di vaghe promesse messianiche, un pò di dogmi fumosi e non soltanto teologici e il gioco e il giogo pure, è fatto.

Purtoppo, c’è sempre qualche figlio di un dio minore, che non si lascia convincere, e a costo di emigrare ritornare e scatenare il putiferio nella porcilaia paterna è disposto a fare di tutto per recuperare le perle dalle fauci dei porci, che i suoi fratelli sventati hanno dato in pasto alle povere bestie.

Al di là delle metafore, dei lazzi, e degli svolazzi, da discendente di ex invasori Piemontesi, ex servi dei Savoia, vedere certi paesaggi irrimediabilmente devastati di questa terra fascinosa mi rattrista profondamente. Voi non avete bisogno della Fiat, ve lo dice uno che se ne intende.

Quelle glorie siderurgico-meccaniche hanno fatto il loro tempo. Chi ha avuto ha avuto chi ha dato ha dato ma se ci scurdamm ‘o passato peste ci colga.

“Siccome però” scrivere è faticoso almeno quanto leggere per ora vi lascio che di arrosticini da abbrustolire ne ho già messi molti sul fuoco.

E come ben sanno gli autentici Abruzzesi, o un arrosticino è cotto a puntino o è meglio gettarlo nel camino.

Buon anno. Dimenticavo: trenta e non più trenta. Cosa vorrà mai dire?

Avete presente la saga di Harry Potter?.Sì?

Alla prossima puntata…………….

 

 

 

Marco Sclarandis