progetti Porto

Un ponte ciclo-pedonale, di cui non discuto il fattore strettamente architettonico-compositivo, ma del quale non si fa che parlare nel bene e nel male, e sul quale non ci esimiamo dal dire la nostra!

Non posso non dire, quindi, che si tratta di un’opera che nei prossimi anni darà alla città un’immagine riconoscibile e sarà un simbolo-marchio oltre che un ponte appunto, con una sua funzione piuttosto palese. Anche se sulla scelta di realizzare un’opera tanto costosa che non si assume la responsabilità e capacità di veicolare il traffico automobilistico, molto ci sarebbe da dire, come il fatto che da decenni esistono progetti di collegamento viario a mezzo di ponti e/o sottopassaggi per unire le due sponde del Pescara proprio all’altezza delle due riviere! Progetti che variano dalle proposte più ardite (e a volte invasive ed inverosimili) alle più sobrie e contenute, non tutte entusiasmanti, ma tante da riempire archivi interi (basti pensare alle decine e decine di proposte che negli anni hanno costituito temi di tesi di laurea della Facoltà di Architettura!)

Ma il punto, forse, non è neanche quello della scelta (forse molto lungimirante) di realizzare un ponte solo ciclo-pedonale, quanto invece di aver fatto questa scelta in maniera sconnessa e completamente dissociata da tutti gli altri interventi dei quali si parla e che riguardano e hanno riguardato tutte le amministrazioni alle varie scale (regione, provincia e comune) negli anni, indipendentemente dal colore politico!

Voglio cioè dire che manca una progettazione integrata che faccia riferimento ad un pensiero di più ampio respiro di recupero e riqualificazione dell’intera area portuale e di sviluppo della città su più livelli!

Tanto per citare alcuni esempi: sono anni che si parla di riqualificare il molo nord della banchina del fiume canale (e molto ne ha parlato anche questa amministrazione), ma nell’intervento di realizzazione del Ponte non è assolutamente prevista l’interazione con il “nuovo molo”, che immagino facilmente cambierà un minimo la sua viabilità carrabile e pedonale e dovrà fare,però, i conti con quella che è l’attuale Piazza della Madonnina (recentemente realizzata) e ancor più con quella che sarà la discesa a terra delle rampe del ponte e con le altezze delle rampe stesse. E ancora, la stessa riqualificazione del molo nord (per ora solo chiacchierata), resta comunque in palese conflitto con il progetto preliminare del Nuovo Porto (questo già vagliato dalla Direzione marittima e accettato come possibile soluzione dal Comune). Il progetto infatti prevede il prolungamento delle banchine del porto canale (circa 400 metri più largo) e la loro deviazione verso nord, la costruzione di una grande darsena per l’ingresso a largo delle navi mercantili e crocieristiche e la possibile dislocazione in una apposita darsena a nord dei pescherecci. Ora tutto questo è evidente che non è compatibile con un intervento di restyling dell’attuale molo (se questo di li a pochi anni andrebbe nuovamente cantierato per essere modificato). Inoltre non è stato da nessuno preso in considerazione il fatto che la città ha riacquistato le aree ex-Di Properzio antistanti l’ex Cofa e che queste vengono immaginate nelle proposte di piani particolareggiati come uno spazio continuo ed unico tra città e porto, uno spazio in cui gli imprenditori edili (i veri padroni del territorio) andranno ad edificare alberghi e ricettività, centri per il commercio e lo svago; si tratta di progetti sui quali molto si potrebbe dire circa cubature e disegno della viabilità, ma sui quali non entro, perchè ciò che mi preme mostrarvi non sono errori o cattivi interventi in merito a questi progetti, ma la totale mancanza di un’unica idea di sviluppo, e la mancanza di concertazione e integrazione fra gli attori e gli interessi tra pubblico e privato. Voglio dire che l’impressione è quella che il pubblico qui, realizzi in base all’occasionalità della situazione, in funzione di eventi indipendenti dalla propria autorità e volontà progettuale, affidandosi ora al sostegno di un privato ora di un altro.

Per infierire, vorrei ricordarvi che è previsto (come da progetto originale) il prolungamento sulla banchina sud dell’Asse Attrezzato, in funzione del futuro sviluppo del porto commerciale (di quel porto che non stanno considerando di realizzare!). Quindi è facile immaginare già i problemi enormi di intersezione alle diverse altezze tra il Ponte del Mare e l’uscita dell’Asse Attrezzato (che in quel tratto porterà camion e mezzi pesanti oltre che auto per l’imbarco sui traghetti!).

Su tutto questo intanto non bisogna dimenticare che i noti problemi di insabbiamento del porto canale costituiscono da anni una pesantissima voce sulle spese da parte di regione e comunità europea, tant’è che i fondi CIPE quest’anno sono andati tutti ad Ortona; inoltre è di pochi giorni la notizia che la capitaneria di porto ha limitato l’ingresso delle imbarcazioni con pescaggio superiore a 4 metri!

Insomma si tratta di tutta una serie di scelte sconnesse fra loro che non interagiscono minimamente e che si tenta comunque di realizzare per propaganda politica o per incapacità o peggio per interesse personale. Per fare un esempio davvero semplice, ma alla portata di tutti, è come se decidessimo di realizzare una casa e partissimo lasciandoci guidare dalle offerte che il mercato dei materiali ci propone, senza avere alcun progetto su carta…quanto pensate che spenderemo in più?! E credete che giungeremo allo stesso risultato qualitativo, funzionale ed estetico!?