Residenza unifamiliare sulla collina litoranea.

Progetto: arch. Leo Medori

con: arch. Ivo Mordente

arch. Paolo Di Remigio

L’Architettura è legata ad una situazione. A differenza della pittura, della scultura, del cinema e della letteratura, una costruzione si interseca con l’esperienza di un luogo. Il sito di un edificio è più che un mero ingrediente nella sua concezione. E’ il suo fondamento fisico e metafisico.

La risoluzione degli aspetti funzionali del sito dell’edificio, le prospettive, le angolazioni dei raggi solari, la circolazione e gli access, sono la fisica che esige la “metafisica” dell’architettura. Attraverso un legame, un motivo esteso, un edificio è più di qualcosa semplicemente di modellato dal sito.

La costruzione trascende le esigenze fisiche e funzionali, per fondersi con il luogo cogliendo il significato di una realtà. L’architettura non si impone sul paesaggio più di quanto non sia necessario per spiegarlo.

Una costruzione ha il suo luogo. In questa condizione gli obiettivi si fondano. Costruzione e luogo sono stati interdipendenti sin dalle origini dell’architettura. In passato questa condizione si manifestava senza che vi fosse una cosciente intenzionalità, mediante l’uso delle tecniche locali e grazie all’associazione del paesaggio agli eventi della storia e del mito. Oggi il legame tra sito ed architettura deve essere cercato in modi nuovi, che fanno parte di una trasformazione costruttiva nella vita moderna. (Steven Holl ’89)

La proposta progettuale è stata rielaborata secondo la sagoma e il posizionamento di un precedente progetto il quale fissava già limiti dimensionali, distacchi dai confini e altezze massime. La soluzione elaborata, al fine di adeguarsi all’andamento acclive del terreno, prevede la realizzazione di un fabbricato di due piani i cui spazi esterni si articolano intorno alle essenze arboree preesistenti. Il progetto individua quale elemento di chiusura a nord il sistema composto dai percorsi pedonali di accesso che attraverso una serie di gradoni, scale ed atrio, mediano il progressivo passaggio dall’interno all’esterno con una sequenza di spazi prima aperti poi semi-coperti ed infine chiusi.


Tale sistema di percorsi, quasi completamente murato a nord, definisce il prospetto su tale lato che a “cuneo” si inserisce sull’andamento della collina con l’integrazione degli spazi a verde esterni e delle parti costruite. Obiettivo di progetto è stato quello di favorire il più possibile l’integrazione tra il costruito e gli spazi esterni, pertanto in funzione delle attività residenziali si sono individuati, ai diversi livelli, spazi specifici esterni di relazione vita; un giardino “murato” ad ovest, dove è posto un ulivo secolare, consente la vita all’esterno nelle stagioni intermedie, al riparo dai venti provenienti da nord e da est; mentre gli spazi esterni ad est, da utilizzare prevalentemente nella stagione estiva, costituiscono attraverso le ampie vetrate l’affacio e la proiezione verso il litorale. L’accesso al lotto dalla parte alta, la necessità di catturare la luce solare per illuminare il soggiorno esposto ad est anche di pomeriggio e la pendenza del sito hanno fatto della copertura uno dei principali temi di progetto. La copertura del soggiorno, realizzata in acciaio, si stacca su tre lati consentendo alla luce di invadere lo spazio nelle diverse ore del giorno; quella della zona d’ingresso è realizzata in parte a tetto giardino ed in parte in vetro e quella della zona notte a falda con manto in rame, determinano il quarto prospetto della costruzione.