Prima di partire per il Ferragosto, ho notato che anche il gran palazzo color giallo, che ospitò uno dei Comitati elettorali di Luciano D´Alfonso, sarà presto demolito. Il grande edificio si presenta come una struttura moderna, eseguita tra il 1940 e 1950. La facciata è liscia, le finestre alte e verticali. Anche i balconi lisci e in muratura. A ben vedere però, la struttura, confinante con l´antico Palazzo Forlano (quello con le figure dei “parrucconi” rossi sulla facciata) riserva alcune sorprese. L´ingresso dell´immobile è costituito da una specie di galleria a travi di ferro e voltine in mattoni. Questa è una soluzione tipica del centro di Pescara in caso di riunione di stabili più piccoli per creare volumi più grandi. Un´osservazione più profonda (delle facciate laterali, della struttura interna), e uno studio nell´Archivio comunale permetterebbe sicuramente di scoprire che si tratta di due ex-villini o palazzine con un piccolo giardino della vecchia Castellammare Adriatico, riunite e sopraelevate di più piani a formare l´odierna mole che si vuole demolire. Si avrà buon agio a creare molti più solai (cioè piani) da quelli esistenti (come nel caso del cosiddetto “Palazzo Grecale” sul Lungomare Matteotti), cioè a formare una più ampia superficie abitativa e dunque maggiori guadagni rispetto alla vendita della superficie attuale. E´ il caso di dire che il “Moderno mangia il Moderno”. Il ciclo di produzione e distruzione di quest´architettura, di segno davvero moderno, con l´edilizia contemporanea è stato davvero breve. Le sostituzioni edilizie in una città come Pescara, con un tessuto urbano di qualità superstite a lacerti, andrebbe operato con altro studio e oculatezza.
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è un edificio degno anche se non raro a Pescara, si torna sempre a mettere mano, senza freni, a ciò che del passato ci racconta qualcosa
Bhè, è vero che ci sono preesistenze che hanno il bisogno di essere mantenute e preservate. Ma ci sono anche delle aree ampiamente migliorabili. Dalla foto che avete messo, mi pare che sia un classico esempio di architettura istituzionale italiano senza grandi pregi. Ovviamente potrei sbagliarmi: è solo una foto…
L’articolo dedicato all’evento dal principale quotidiano abruzzese, con la consueta acutezza…
Andrea Iezzi
da “Il Centro”
31-08-08, 03Pescara
Corso Vittorio: palazzo abbattuto
PESCARA. Giù il palazzo di fronte alla vecchia stazione, in corso Vittorio Emanuele sta per sorgere un nuovo complesso residenziale e commerciale realizzato dalla società «Regina Vittoria srl». Cittadini con il naso all’insù, nella giornata di ieri, per osservare la demolizione del palazzo che si trova vicino all’incrocio con via Quarto dei Mille. Prima di procedere all’abbattimento, lo stabile è stato «innaffiato» per ridurre la formazione di polvere. I lavori, iniziati il 4 agosto scorso, dureranno due anni. A progetto ultimato sorgerà un nuovo palazzo di sei piani.