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Lunedì 20 ottobre alle ore 18:00, presso l’ex convento di S.Antonio di Bucchianico (Ch), il Dott. Marco Pretaroli della delegazione Fai di Chieti ha presentato agli ospiti l’iniziativa “I luoghi del cuore” che vede protagonista questo comune con il suo “palazzaccio” tanto discusso, costruito con il sacrificio di palazzo Caracciolo.Tale azione promossa auspica la demolizione della bruttura a vantaggio del centro storico con un censimento nazionale che ha portato il caso dell’immobile deturpante di Bucchianico ad essere conosciuto anche a livello nazionale, operazione che nelle scorse edizioni ha visto coinvolti monumenti storici di rilevanza nazionale (sul sito internet sono visibili il gasometro di Cornigliano che incombeva su Villa Durazzo Bombrini o i cartelli stradali che deturpavano Porta Ticinese).

Inoltre dal dialogo con il Sindaco Mario Di Paolo e il Prof. Roberto Mascarucci è emersa la proposta di aprire il quesito a una visibilità internazionale come un concorso di idee teso a chiamare grandi firme dell’architettura. Riteniamo d’importanza vitale rendere nota la questione a più realtà possibili, anche se aleggia ancora il rischio di ricadere nelle stesse esagerazioni ottimistiche che in un clima culturalmente povero diedero origine al “palazzaccio”, dal 1974 sotto gli occhi di tutti, ma da questi giorni ci si aspetta uno scambio di idee più diretto e i buoni propositi ci sono sempre stati.

Le istanze, quindi, sono aumentate; chi decide quale potrebbe essere un progetto valido, funzionale? chi giudica oggi la qualità architettonica? Che fine fa la memoria di quello che era, il ristabilire l’armonia con la piazza e la cappella Caracciolo? È giusto affidare un progetto di tale portata a una “archistar” che non sa nulla di Bucchianico? Può bastare il tempo di un concorso di idee per soffermarci su nuovi studi? (La tesi di Verna e Zuccarini , come già detto , fornisce già una base solida di progetto e ricerca). I centri storici Italiani sono nati come l’espressione di una collettività, prima di pensare alla demolizione, o ad un’ipotetica gara di progettazione, occorrerebbe una commissione costituita da professori esperti in vari campi, conoscitori della situazione e gente del luogo, in grado di stimolare una “concertazione” per capire le esigenze funzionali, economiche, storiche, qualitative, di cui Bucchianico ha bisogno e che sia in grado di stimolare la partecipazione della collettività, di limitare i danni di “archistar” più o meno internazionali, che si faccia voce della cultura di tutta la collettività.