Edito da Mondadori negli Oscar. 150 pagine.

E’ da un po’ che Quinto non fa più ritorno al paese; i suoi occhi si perdono fuori dal finestrino del vagone del treno in un paesaggio familiare, eppure sempre nuovo. Le nuove costruzioni e le gru disegnano nuovi orizzonti e ne coprono altri. Quinto non ama tornare, lo fa solo di rado e di malavoglia, sente già il peso di questo viaggio e l’angoscia di quello che la sua, seppur breve, permanenza comporterà!

Calvino descrive la vita di questo personaggio di pari passo a quella del territorio (nel quale si muove) e dei suoi cambiamenti, in un inscindibile rapporto che accosta gli uomini alla terra alla quale sono legati. Così gli insuccessi del protagonista sono gli insuccessi del suo paese natale, sono gli abusi, le speculazioni e i cancri del paesaggio.

Quinto, soffre la sua condizione di intellettuale mediocre trasferitosi nella grande città alla ricerca di una realizzazione che tarda a venire, ripudia le sue origini e guarda con sufficienza alla vita bigotta e asfittica del paese.

Ma ora è costretto a tornarvi, non di certo per una questione di piacere, ma per ragioni di lavoro. Tenta un riscatto e paradossalmente lo cerca proprio li dove non credeva di avere speranze.

Ha sempre invidiato il pragmatismo di molti suoi colleghi e la capacità di questi di muoversi con facilità nel mondo degli affari e di gestire con disinvoltura denaro e contratti.

Decide così di dare una svolta alla sua condizione e a quella della sua famiglia vendendo una parte del giardino della loro residenza ad un costruttore, e guadagnare dalla vendita degli appartamenti.

Ma “il Caisotti” è uomo schivo e di pessima fama, e nonostante Quinto ne sia conscio non rinuncia all’affare, e per di più non può fare a meno di provare per lui compassione (arrivando perfino a fare il “tifo per quel “povero” imprenditore sceso sulla costa in cerca di fortuna e creatosi dal nulla!), anche quando le questioni di pagamento e la realizzazione degli appartamenti prenderanno una piega inaspettata!

Calvino in quello che descrive come il suo scritto più vicino ad un romanzo, racconta di una condizione comune appartenuta alla società italiana che risulta incredibilmente attuale, una situazione culturale che ha disegnato l’odierno assetto urbanistico e paesaggistico del nostro Paese, assetto al quale ancora oggi ci riferiamo e con il quale dobbiamo fare i conti!

Ancora una volta Calvino si dimostra estremamente sensibile ai temi dell’architettura, della città e del rapporto che queste instaurano con il paesaggio e con l’uomo e le sue attività.   In queste poche pagine troverete il tempo ed il modo di identificarvi nei personaggi, di indignarvi e/o fare il tifo per loro.