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Ecco la graduatoria inerente l’Abruzzo dell’iniziativa “I luoghi del cuore” del Fai:

32° posto con 523 voti la chiesa di Santa Giusta a Montorio al Vomano (Te), edificata nel 1681, oggi rudere che attende un restauro dall’ultimo crollo del tetto risalente al 1881. In piedi sono rimasti tre altari, capitelli, stucchi e statue di santi, nonostante sia riconosciuto come uno dei monumenti più belli d’Italia resta ancora in uno stato di degrado avanzato anche per le recenti costruzioni in prossimità di esso.

35° posto con 494 voti sotto la tipologia “ecomostri” il Palazzaccio del centro storico di Bucchianico (Ch) ex palazzo Caracciolo, caso già discusso qui e che fa discutere ancora in ambiti comunali, soprattutto per l’affastellarsi di ipotesi di recupero e scelte di riuso plasmate sulle occasioni di finanziamenti ( Demolizione totale? Ricostruzione? Riduzione? Recupero? Restauro della superstite Cappella Caracciolo??? )

100° posto con 63 voti il nuovo complesso scolastico a Casalincontrada (Ch) come “bruttura architettonica” nei confronti del paesaggio.

109° posto con 53 voti la foce del fiume Saline a Montesilvano (Pe) altro punto nodale delle nostre battaglie recenti, icona di un paesaggio in stato di putrefazione dove le metastasi hanno raggiunto rapidamente “i soldi del turismo” con la balneazione non più sicura.

I comuni della “discarica lineare più lunga d’Italia” ostentano il loro carattere cementificatore, vogliono porticcioli turistici direttamente sui siti di bonifica, li fanno costruire per poi bloccarli (vedi porto alla foce dell’Alento, Francavilla al mare) mentre i privati di fronte al baratro economico si sono accorti che l’unica strada è quella della salvaguardia ambientale di un fiume non ancora cementificato in foce come lo sono tutti gli altri limitrofi.

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