L’incontro svoltosi il 28 novembre 2008 a L’Aquila tra Ministero dei Beni Culturali, Regione Abruzzo e funzionari di varie Soprintendenze è stato molto importante.
Intanto per l’invito esteso a varie Associazioni ambientaliste, a essere quantomeno “uditori”; invito colto solo da me, per il Comitato Abruzzese del Paesaggio.
In particolare, si è parlato di tutela (o di mancanza di tutela), e si sono alternati pareri diversi. Inoltre, la nuova versione del Piano Paesistico Regionale che dovrebbe sostituire il precedente, del 1990.
E’ interesse che tutte le Associazioni ambientaliste che operano in Abruzzo siano vigili, e facciano “conoscere” il nostro territorio ai funzionari regionali.
Il servizio giornalistico che la RAI 3 ha dedicato all’evento, e la notizia riportata dalla Stampa locale era assolutamente generica, e non metteva l’accento su questa problematica, centrale per le lotte ambientaliste, da cui dipenderanno le sorti dell’Abruzzo nel prossimo futuro.
Andrea Iezzi
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Spero che il report molto interessante in appendice a quest’articolo venga letto e discusso.
E’ importante che tutti ci mobilitiamo per rinforzare le prescrizioni a tutela dell’Ambiente e del Patrimonio storico in Abruzzo.
Andrea Iezzi
E’ importante che le associazioni (ambientaliste e non) che si occupano di paesaggio, territorio, città e tutela delle stesse, mostrino interesse nei confronti dei momenti di condivisione e riflessione legislativa e burocratica, perchè in questo modo è possibile operare attivamente e non solo in maniera demagogica e a posteriori rispetto alla pianificazione del territorio.
Mi permetto inoltre di sottolineare che una maggiore presenza delle stesse associazioni forse farebbe passare un’immagine meno “ambientalista” e più politica e professionale delle stesse. Voglio cioè intendere che l’immagine che spesso passa attraverso i canali mediatici e nel sentire comune è quella di un movimento di associazioni e comitati disgregati incongruenti che puntano a miserrimi obiettivi di spicciolo significato rispetto ai mastodontici cambiamenti messi in atto dalla macchina politica e burocratica di imprenditori e amministratori che appaiono invece (nonostante la miseria dei contenuti intellettuali nei quali operano) sempre attivi concreti e professionali.
Pertanto una rivisitazione degli interessi e delle strategie anche di comunicazione sono importanti quanto (se non di più) la difesa del coleottero bombardiere!!!
Concentrare le forze, approfondire meglio temi di ampio respiro che operano a scale vaste e che condizionano a catena centinaia di altri provvedimenti e accadimenti, è forse, difronte ad una situazione di totale sbilanciamento del rapporto tra promessa e reale operato della classe politica, la scelta più politicamente corretta che il libero associazionismo può scegliere di fare!