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1 thought on “La ricostruzione che non c’è”
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Questa è una profezia.
E che io sia dannato per secoli se ho vaticinato invano
o se l’ho fatto per vanità o per vile tornaconto o per demoniaca astuzia.
Ma dall’Aquila incomincia il rinnovato risorgimento italiano.
Quel risorgimento che parte dagli esseri umani
che preferiscono sopportare la sofferenza
causata dalla verità delle cose piuttosto che l’anestesia provocata dalla continua menzogna.
Gli aquilani sono esseri straordinari?
Sono un popolo eletto?
No.
Sono solo persone che hanno deciso di non credere più
alle false promesse di sedicenti messia.
I sedotti sono ancora molti, certo, ma i puri sono sempre di più.
E non è detto che i puri siano solo quelli senza peccato.
I puri sono quelli che riconoscono l’errore e agiscono per non ripeterlo.
La resurrezione dell’Aquila è ben di più che una materiale ricostruzione.
Ha la potenza simbolica di un germoglio di senape che
spunta fra le zolle d’una terra bruciata.
O diverrà Fenice o diverrà avvoltoio.
E se ho profetizzato invano, che le pietre dei monti
mi seppelliscano insieme alle mie parole.
Marco Sclarandis