Se fossi onnipotente
aprirei nel sovrano cielo
un foro e poi al polo
dei due sulla Terra uno
o l’altro fa lo stesso
e li dilaterei via via
fuori ne verrebbe un disco
ed un cilindro sconfinato
no mi sbaglio un cono
sempre più allargato
quindi con uno scatto
d’indice incoccato a pollice
la tonda superficie
nel varco la scaglierei
agli esseri esiliati
lascerei tutto il potere
di far di quella landa piatta
di quel celeste spicchio
specchi delle loro anime
credo non dormirei la notte
chiedendomi se richiudere
per sempre quello spacco
oppure una feritoia
aperta da qualche parte
lasciare per un ritorno
d’astronave pentita umana
essendo un impotente
posso sprofondarmi in sonno
privo di fondo e denso
e da lì architettare mondi
cui non serva una redenzione
Da Sclarandis 06/03/10 14.58 |
molto bello…. aprite una rubrica POESIE
però poi voglio che ci scrivi anche tu 🙂
si vogliamo a.j. !! coinvolgimento!! 🙂