E’ fiorito il ciliegio preceduto dal mandorlo

spunta come sempre il timido asparago

sembra che non cambi mai niente

eppure si spande un odore di peggio

non è vero non sappiamo annusare

ci sono liquami che si danno da fare

marciumi all’assalto di puro candore

putredini in corsa senza più redini

ma nonostante il fetore che strozza la gola

aleggia un profumo di aliene molecole

punge come mostarda di senape

inebria all’istante il cuore e la mente

ma non viene da fermento di acini

assomiglia alle spezie ai cuoi logorati

all’olezzo che avrebbero dettagli ed inezie

se solo si tramutassero in erbe e corolle

dev’essere che sta irrompendo un giardino

ancor più fastoso più universale

fra le aiole di quest’orto malato

se mi sono sbagliato pazienza

datemi voi qualche essenza

che mi ridesti dall’illusione.