Ecco, proprio quando mi convinco che non ci sia più speranza, che la qualità architettonica e il paesaggio non appartengano al codice genetico di questa città, quando vengo irrimediabilmente deluso da qualche “geniale” progetto di speculazione, ecco che la mia città riesce positivamente a stupirmi…

Non so purtroppo chi sia il progettista ne il committente di questo edificio, che ad un primo sguardo si direbbe destinato a  direzionale/uffici, realizzato (a dire il vero stanno terminando gli ultimi dettagli) in Viale Bovio a Pescara, proprio all’ingresso del Parco Sabucchi.

L’edificio per quel poco che sono riuscito a capire (e che ricordo) è stato costruito demolendo un vecchio fabbricato piuttosto storicizzato che costituiva la cortina stradale (probabilmente risalente al primo dopoguerra), una serie di abitazioni, garages e negozi ad un piano sviluppati appunto in lunghezza come un unico blocco, e che sono ancora in parte visibili accanto all’edificio. Qualche civico più in là lo stesso edificio (ne sono almeno 3 a costituire la cortina sul marciapiede ovest) è stato invece rifunzionalizzato e valorizzato alcuni anni fa dalla società Maresca s.p.a. che vi ha stabilito i propri uffici.

Il nuovo edificio, indubbiamente piuttosto interessante e ben riuscito, non cerca un rapporto con la preesistenza ergendosi con un alto e netto setto murario in calcestruzzo dall’aspetto pieno e strutturale, svuotandosi ed alleggerendosi invece sul lato sud e sul fronte strada come sul retro con ampie vetrate, solo al piano terra schermate da un sobrio briesoleil di listelli in acciaio bianco. In generale l’effetto è comunque di tensione, generando insieme contrasto e integrazione. Una tensione dovuta forse a piccoli aspetti progettuali, come il fatto che l’architettura si allinea precisamente al confine del lotto, o alla sua discreta qualità architettonica, dettagli  che seppur nel contrasto riescono a miscelare le differenze esaltando l’aspetto eterogeneo ed insieme univoco di una via nella quale sussiste un quasi miracoloso equilibrio tra passato e contemporaneità.

Sono gradite soffiate e suggerimenti che riguardano committente, impresa realizzatrice e progettista!