http://www.slweb.it/wp/

La nostra osservazione alla Regione tra le tante mandate da singoli cittadini, associazioni e partiti.

Ringraziamo ancora una volta la prof.ssa Maria Rita D’Orsogna per il suo grande lavoro di coinvolgimento e studio.

[…]

L’alta e media Val di Sangro, interessata dalla richiesta di concessione per la coltivazione di un giacimento di gas naturale dalla Società Forest-Oil CMI S.p.A., è un’area di alto pregio naturalistico, adiacente a zone tutelate come riserve (l’Oasi naturale di Serranella, la Lecceta d’Isca d’Archi, le Gole di Pennadomo e di Torricella Peligna), ad aree archeologiche (il Monte Pallano, Iuvanum): paesaggi che esprimono una forte biodiversità, unita al notevole interesse storico.

Nel tempo, anche grazie a programmi di sviluppo regionale, volti a pubblicizzare l’Abruzzo come “Regione verde”, a incrementare la conoscenza dei paesi e delle tradizioni popolari, si è riusciti a creare nella Val di Sangro, un buon flusso turistico, anche in presenza di nuclei a forte sviluppo industriale.

Oggi, un gran numero di aziende del settore petrolifero appaiono interessate alla nostra Regione, anche se i giacimenti di idrocarburi celati dal nostro territorio hanno una portata davvero ridotta. Bisognerebbe chiedersi quali siano i reali motivi di vantaggio che spingono queste società a interessarsi all’Abruzzo.

Facendo seguito a quanto eccepito con competenza da numerose Associazioni e Cittadini, sul danno ambientale, per nulla raffrontabile ai vantaggi economici, e sui danni economici diretti – oltre allo stesso rischio idrogeologico dell’area di Bomba – che sarebbero inferti al territorio, si vogliono soltanto ricordare i danni che deriveranno alle risorse idriche dall’aumento esponenziale di inquinanti in zona, come l’idrogeno solforato.

L’Abruzzo possiede le riserve di nevi perenni più meridionali d’Europa.

Contaminare ed erodere – scientemente – questa ricchezza, spesso definita dai mezzi d’informazione “l’oro blu”, è quanto di più malaccorto si possa predisporre per la prosperità e il futuro dell’intera Regione Abruzzo.

Alla luce dei danni ambientali provocati, del basso valore “strategico” degli idrocarburi estratti, dei rischi per la sicurezza, dei vantaggi inesistenti per le popolazioni, si esprime

parere negativo

sulla compatibilità ambientale dell’istanza.

Pescara, lì 15/05/2010

osservazione Bomba.pdf