Visualizzazione ingrandita della mappa
E’ notizia di un mese fa, apparsa su varie testate come AbruzzoCultura, la probabile (e scellerata) imminente demolizione della Centrale del Latte di Pescara in via del Circuito, oggi ancora in piedi e in stato di abbandono.
Italia Nostra è in prima linea per segnalare l’edificio evidentemente sprovvisto di vincolo, l’ opera progettata da Florestano Di Fausto venne terminata nel 1932, i fratelli Giuseppe e Raffaele Staccioli originari di Manoppello (Pe) sono i titolari dell’omonima impresa di costruzioni, ebbero appalti in Libia e in Albania, oltre che per la Centrale del Latte pubblicammo, con delle foto d’epoca, il diario di un loro cantiere a Pratola Peligna. La Centrale del Latte è legata storicamente alla fondazione della città, ribadisce i temi di quel Razionalismo che ha caratterizzato i maggiori monumenti in questo territorio. Sulla stessa via abbiamo l’ex ONMI, costruito sempre nel ventennio ma undici anni dopo, oggi in fase di recupero edilizio e adeguamento funzionale a sede del Settore delle Politiche Sociali del Comune di Pescara, un progetto non di cancellazione ma di salvaguardia dei caratteri architettonici originari equilibrata ad interventi interni utili alla nuova fruibilità. Un buon esempio a pochi passi da un annunciato e grave scempio.
Proverei a coordinare un po’ di associazioni, enti e Ordini professionali per provare ad avanzare una richiesta di tutela su un manufatto evidentemente eccellente, in una città che di eccellenze non ne ha in abbondanza…
Tra l’altro ho avuto per anni lo studio a 20mt da lì e pensare che quella meraviglia a cui volgevo lo sguardo ogni volta arrivavo/uscivo da studio stia per essere demolita, mi intristisce in modo molto intimo…
Un pò di tempo fa è stata anche sede del comitato elettorale di Luciano D’Alfonso, mi è stato confermato da un amico/socio. Sarebbe il caso di scrivere una lettera ai giornali firmata da più enti, associazioni e ordini? Compresa la Facoltà di Architettura di Pescara ovviamente. Il messaggero forse è la testata che sta scrivendo di più sulla vicenda, Italia Nostra ha già segnalato alla Soprintendenza e aspettiamo buone notizie ufficiali, in brevissimo tempo, chi vuole aiutarci per scrivere una lettera? Ho raccolto del materiale da “La costruzione del Regime” di Raffaele Giannantonio. Un’ importante immagine della Centrale del Latte senza il balcone centrale, con il recinto in ferro (molto probabilmente un’immagine ante Seconda Guerra Mondiale).
Secondo me bisognerebbe organizzare il dissenso che in questi giorni si è sollevato da più parti ed inventarsi una forma di protesta che faccia clamore perché mi sembra che ci siano segnali inequivocabili dell’imminente demolizione.
Le lettere e le richieste ufficiali vanno bene, sicuramente, ed io sono disposta a collaborare a tal proposito, ma potrebbe essere una via troppo lunga. La storia recente italiana ci insegna che spesso fare rumore è l’unico modo per farsi ascoltare.
amen
Nonostante l’avvenuta demolizione di un pezzo consistente del retro, credo sia ancora di più il caso di esserci davanti la Centrale alle undici di oggi 27, anche per vedere di persona la demolizione di un edificio storico di qualità e conservato dignitosamente.
La testimonianza diretta oggi dell’inizio demolizione l’abbiamo condivisa con un signore distinto, di una certa età, che ci ha offerto un caffè permettendoci le riprese dall’alto:”..sono tre volte che chiamo i vigili per questo scandalo, hanno messo in fretta e furia i cartelli e si sono temporaneamente fermati, quando la polizia municipale è andata via hanno ricominciato come niente fosse, è una vergogna..” la messa in sicurezza di parti di edificio coperte da eternit sarebbe riuscita a far slittare di poco l’abbattimento, cosa che ormai si prevede vicina se in extremis non interverrà qualcuno…