Perché a Pescara, come in molte città, viene cancellato di continuo gran parte del patrimonio storico-architettonico? Una delle risposte più frequenti che sentiamo è “di quale patrimonio stiamo parlando?”

Molti immobili (pur se vincolati) sono stati demoliti, molti altri identificati di pregio dal PRG vengono trasformati ed ampliati. Al processo di espansione volumetrica si viene ad aggiungere il “piano casa”, cosicché la nostra realtà abitativa affronta un deterioramento qualitativo degli spazi. Le iniziative delle associazioni a riguardo sembrano ridotte ad un continuo rincorrere i tempi, tappare i buchi, trovare documenti storici in extremis.

Conoscere queste architetture, talvolta senza architetto, potrebbe portare ad una maggiore consapevolezza del tema attraverso una revisione sul patrimonio in pericolo. Ci vengono d’aiuto numerose pubblicazioni (alcuni tra i tanti autori sono L. Lopez, C. Bianchetti, L. Battaglini, gli Appunti sull’architettura di V. De Sanctis, R. Giannantonio) e i documenti dell’Archivio Storico Comunale, punto di partenza per un censimento di revisione che si inserisce indicativamente tra il 1915 e il 1945. La nostra proposta è quella di raccogliere materiale storico degli edifici, svolgere una scelta sulla qualità architettonica, condividerne i documenti, creare una base per la valorizzazione e la tutela dei casi studio, il tutto attraverso un confronto con la Facoltà di Architettura e la Soprintendenza B.A.P. di Pescara.

Un’iniziativa che cerca di scongiurare altre gravose perdite, come è stato per il teatro Pomponi, la Centrale del latte o altri numerosi edifici rappresentativi del territorio ormai illeggibili o cancellati. A questo sarà legato il discorso del dopo, da considerare anche durante lo studio degli edifici, vero e proprio motivo dell’indagine è la ri-funzionalizzazione della realtà storica, seppure esigua, ma comunque da consolidare nell’immaginario collettivo comune sotto-forma di itinerario.

Tale confronto si complica nelle valutazioni e nelle stesse scelte degli immobili da censire. Tra tutti, alcuni potrebbero non possedere un interesse culturale, altri invece potrebbero inserirsi in un dibattito locale – sopratutto per quanto riguarda casi di disegno urbano unitario e tipologie edilizie testimoniali – da esportare ad osservazioni per le prossime pianificazioni, corredate da motivazioni riferite alla tutela e al valore potenziale ed economico per la città, guadagno ulteriore che potrebbe venire dal restauro e il recupero attraverso le nuove tecnologie della bioedilizia, riuscendo appunto a rimanere “sostenibili” senza interventi invasivi .

Come per ogni censimento, lo strumento operativo è la scheda di valutazione. Ognuna potrà essere compilata da più di un contributo, verranno unite sotto la firma di più nomi. E’ essenziale specificare i campi obbligatori e i dati di ogni volontario.

La scheda da compilare è in beta. Il lavoro di valutazione in questo spazio del blog è da considerarsi un laboratorio, quindi ogni vostro suggerimento e contributo risulterà essenziale in tutte le sue fasi.

Scheda a5 Censimento Pescara 11 CAP

– Note ed indicazioni

– Allegato A

– Tabelle delle categorie catastali

– FAQ