C’è ancora tanto da conoscere di questa Pescara, piccola territorialmente, ambiziosa e sconosciuta in alcuni suoi ambiti. Al fine di evitare nuove sviste è divenuto sempre più urgente una revisione, più che un censimento, del patrimonio storico-architettonico di Pescara, un lavoro che adesso vede impegnati Comune, Università e Soprintendenza.
Molte delle architetture che verranno inserite in questa schedatura non sono riconosciute oggi dall’attuale PRG, per la maggiorparte dei casi appartengono agli anni trenta, sarebbe interessante capire cosa pensano gli abitanti di questi edifici e che cosa vedono per il futuro delle loro abitazioni.
Alcune sono disabitate, come quelle studiate di Borgomarino nord e le case rurali di via Monte Bolza (filanda, casino e castelletto) per Metro_Borghi, immobili che oggi rischiano la sparizione, altre sono ancora utilizzate dalla città, come gli immobili di via Firenze, uffici e negozi. Spesso siamo ignari del fatto che queste architetture hanno un valore particolare e che i loro disegni preziosi sono conservati presso l’archivio di stato di Pescara.
Invito tutti a mandarci a paesaggioabruzzo@libero.it le foto di edifici di Pescara e dintorni come questi, da studiare e valutare insieme.
Uno dei problemi maggiori è proprio quello di costruire una “coscienza” del valore storico degli immobili della Castellamare Adriatico – Pescara di otto-novecento.
Dopo anni di retorica sulla “città veloce”, che doveva distruggersi continuamente; dopo anni in cui è continuamente annunciato un altro condono, “prassi consolidata” di tutto il Sud Italia (in parte realizzato dai vari “Piano Casa”, su cui abbiamo già scritto…), c’è bisogno di un cambiamento di rotta.
Da riprendere la questione dei “frammenti”. Molti di questi immobili vengono definiti così, ho raggruppato alcuni di quegli edifici del contesto di via Firenze che hanno qualcosa da dire insieme, come edifici isolati risulterebbero deboli e paragonabili alle abitazioni limitrofe, costruite un trentennio dopo.
Penso che uno dei problemi di Pescara sia che non è ben comunicata “fuori”, prima che “dentro” la città. Ci sono stato qualche volta, ed è una città che non riesce a farmi venire in mente metri di paragoni con altre che conosco. Non è moderna, non è storica, dominata da infrastrutture, ma con un bel lungo mare. A misura d’uomo, ma difficile da afferrare per il visitatore. Forse, è l’unica città italiana ad avere i caratteri dell’americanità…