Da alcuni giorni hanno preso il via i lavori di rifacimento e pedonalizzazione di Via Firenze a Pescara. Un progetto che nell’alternanza delle diverse amministrazioni covava da circa 15 anni e che ha visto più o meno d’accordo nel naturale gioco delle parti tutti gli schieramenti politici. Un intervento tutto sommato dovuto, coerente con la logica di riqualificare il centro città e allontanare dallo stesso il traffico carrabile con ed innalzare la qualità della vita pubblica (e che che se ne dica anche di favorire il commercio). I primissimi metri di questo nuovo tratto che va dall’incrocio con Corso Umberto I verso sud, lasciano a dir poco basiti! Si tratta in effetti di una pavimentazione a scacchiera, anzi vista la rotazione del taglio della pietra si direbbe “a losanghe”, per di più juventine! La pavimentazione infatti costituita dall’accostamento di mattonelle bianche ad altre nere oltre ad essere un incontestabile pugno nell’occhio, è anche particolarmente incoerente rispetto alle adiacenti strade. In tutto il centro a partire dai primi cantieri approvati dalla giunta Pace passando per il mandato D’Alfonso tutti gli interventi hanno trovato perfetta concordia nell’uso di colori, disegno e materiali. Questa operazione, per la verità largamente pubblicizzata attraverso manifesti e locandine affisse per mezza città nei mesi scorsi (e a cui evidentemente nessuno aveva dato credito), si discosta completamente da quello che è il disegno dell’esistente, anzi con un forte carattere autoreferenziale (e scarso gusto) trasforma radicalmente una delle vie principali del centro, e la percezione che la cittadinanza ha di esso. L’intervento ha un impatto fortissimo, a livello estetico certo sconvolge e probabilmente genererà almeno tante critiche quante quelle sollevate all’epoca per la tanto discussa pavimentazione di Piazza Salotto, in quel caso i timori erano l’eccessivo rigore ed il colore scuro, ma in fondo si trattava di un intervento rigoroso, magari troppo nordico, ma certo sobrio; in questo caso l’effetto toilette chissà se, e che tipo di opposizione troverà! Certo, il progettista deve aver preso alla lettera gli amministratori che parlano del centro commerciale all’aperto!!!

Speriamo che l’Ordine degli Architetti e le categorie di esercenti ed anche i semplici cittadini facciano sentire la propria voce. A tal proposito segnalo una petizione promossa da Gianluigi D’Angelo per arrestare e riconsiderare i lavori. http://www.petizionionline.it/petizione/fermiamo-la-realizzazione-della-nuova-pavimentazione-di-via-firenze-e-via-cesare-battisti/5629