La Torre Galfa è un grattacielo di Milano terminato nel 1959 su progetto di Melchiorre Brega, architetto e designer italiano, successore di Gio Ponti alla direzione della rivista Domus. Dopo anni di forte attività, centro servizi e sede operativa, la torre passa in un periodo di abbandono, fino all’occupazione del 5 maggio da parte di Macao, un gruppo di manifestanti che operano nel settore dell’arte, per renderlo uno spazio culturale. Ma il 15 maggio avviene lo sgombero.

Ligresti, il proprietario della torre, ne sta costruendo un’altra a pochi passi dalla Galfa. La convenienza è maggiore nella costruzione ex novo che nel recupero, ma solo per il proprietario. La città ne paga le conseguenze, come in molte altre realtà urbane, con una crescita esponenziale di questi tumori cementizi, in contrapposizione alla scarsità degli spazi collettivi. Questa scarsità è un’emergenza e nei casi di abbandono possiamo non definire sempre “sacra e inviolabile” la proprietà privata che devasta il territorio ed è inutilizzata. Sono alla pari dei beni confiscati alla mafia e riutilizzati da associazioni e cooperative agricole, gli stessi proprietari hanno una responsabilità sul territorio e, nonostante si debba per legge abbattere un edificio abusivo, l’amministrazione non muove comunque un dito per non inimicarsi il cittadino e l’eventuale votante.

L’amministrazione Pisapia, in questo caso, sta pensando a qualcosa di nuovo: Non dare più concessioni edilizie a chi possiede cubature inutilizzate e lasciate degradare (non quelle sfitte). Ci sarà un proliferare di prestanome? Intanto l’assessore all’urbanistica Lucia De Cesaris chiarisce che sono stati mappati i casi più critici, mandando una diffida ai proprietari con l’obbligo di comunicare la previsione di sviluppo della proprietà. Sarebbe un discorso utile da fare anche nelle nostre città, per Pescara ad es. ce ne sarebbero tanti, lo scheletro di cemento sulla riviera nord, il palazzo orribile sulla via D’Annunzio davanti la farmacia Di Domizio, ma anche edifici pubblici che sono e saranno abbandonati, a Chieti la caserma Pierantoni, l’Ospedale San Camillo de Lellis degli anni trenta, l’ex SS. Annunziata, la caserma Berardi.

foto via equilibriarte-occupy torre galfa e macao.mi.it