dal bollettino n°482 di Italia Nostra – di Ebe Giacometti

23 ottobre 2014, il Governo ha messo la fiducia sul de Sblocca Italia. Il ministro Boschi non ha dato spiegazioni. Non è stato lotto neanche il tentativo di dare la parvenza di democraticità iniziando la valutazione di almeno una parte degli emendamenti raccolti in Commissione Ambiente alla Camera. Le criticità contenute nel testo sono tante e tali da poter affermare che, se passa questo decreto, il Paesaggio italiano cambierà sicuramente volto, le soprintendenze anche se volessero non saranno più messe in condizione di operare per garantire la tutela del territorio. Di fatto, i Governatori disporranno dei poteri straordinari dei Commissari (si porla di attivare circa 3500 interventi solo per il rischio idrogeologico, ma non sono state precisate le procedure qualitative di progettazione, pianificazione urbanistica, selezione di chi opererò nei cantieri). Ma non basta: si finanziano infrastrutture autostradali come la Orte -Mestre, si semplificano le procedure per attivare trivellazioni petrolifere nello stretto di Messina, lungo l’Adriatico, nelle aree protette della Calabria, della Basilicata, della Puglia. In poche parole, il Governo ha programmato investimenti significativi in settori che, se difficilmente faranno ripartire l’economia italiana poichè non rispondono alle attuali necessitò energetiche, sociali e imprenditoriali del Paese, facilmente avranno un impatto significativo sull’Ambiente inteso nella sua accezione più ampia.

29 settembre, l’invito della Commissione Ambiente ad audire Italia Nostro su queste criticità ha di lotto coinvolto molti componenti del Consiglio Nazionale nell’elaborazione di un documento poi depositato. Nel corso dell’incontro è emerso che le nostre preoccupazioni erano condivise dalle associazioni (Legambiente, Salviamo il Paesaggio, WWF) e da alcuni dei deputati presenti (l’on. Pellegrini di SEL, il vice presidente della Comm issione On. De Rosa Movimento 5 Stelle). La consapevolezza da porte di tutti che difficilmente si sarebbe arrivati alla fase dibattimentale degli emendamenti ha portato a decidere di organizzare un momento di informazione e confronto tra gli ambientalisti e i parlamentari delle due Camere.

14 ottobre, all’hotel Nazionale a piazza Montecitorio, Italia Nostra, CTS, ENPA, FAI , Greenpeace, Legambiente,
LIPU, Mountain Wilderness, ProNaturo, Salviamo il Paesaggio, Touring Club Italiano e WWF hanno esposto alla presenza di alcuni deputati e senatori (ricordiamo Puppato, Tocci, Civati, Pellegrino, Cervellini, Spessotto, Terzoni , Molisani, Carrozza, De Petris, Zaratti) le preoccupazioni rispetto a scelte che a parere di tutti rischiano di causare “un condono perpetuo e portare il nostro Paese, ancora una volta, nella spirale del consumo sfrenato del territorio, delle ri sorse naturali, della biodiversità contraddicendo anche le norme comunitarie che richiedono, invece, la centralità dello sviluppo sostenibile” (comunicato stampa Italia Nostra, 14 ottobre 2014). Il coinvolgimento e la generosa partecipazione all’iniziativa del Prof. Paolo Maddalena ha offerto molti spunti di riflessione sui temi trottati e un’attenta valutazione della costituzionalità del testo del decreto. Nonostante il nostro invito, il Presidente della Commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci non ha partecipato ai lavori.

Il 18 ottobre viene inviata a Matteo Renzi una richiesta d’incontro avanzata dalle medesime associazioni.
La lettera chiede al Primo Ministro di aprire un confronto per rivedere le priorità nell’assegnazione delle risorse economiche dello Sblocca Ital ia e mettere il tema del rischio idrogeologico al centro dell’emergenza Paese.

Non segue riscontro.

Il 22 ottobre nella riunione organizzata presso il Consiglio dei Ministri per presentare il lavoro della Commissione Italia Sicura, parlando delle nuove norme che il Governo intende varare attraverso lo Sblocca Italia per i cantieri enti-dissesto (compresa la strategia e le r isorse per avviare la prevenzione) l’Associazione fa notare che difficilmente sarebbe attuabile una realeed efficace azione di prevenzione, quando lo stesso decreto ripropone misure dimostratesi fallimentari (in Liguria, il Governatore Burlando era già di fatto commissario delle attività per la prevenzione per il rischio idro-geologico) e prospetta iniziative che rischiano di alterare significativamente gli habitat dove vanno ad impattare.
23 ottobre, il Governo ha messo la fiducia sul decreto.

30 ottobre, i deputati devono confermare il loro voto del 23 ottobre.

1 novembre, possiamo cominciare ad immaginare come cambierò l’Italia .

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