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Il Consiglio regionale, nella seduta di ieri, ha finalmente approvato all’unanimità l’istituzione del parco naturale regionale “Costa dei Trabocchi” (quindi non si chiamerà più “Trabocchi del Chietino e Costa Frentana” per via di un emendamento). L’area protetta sorgerà tra il confine nord del Comune di San Vito Chietino e il confine sud del Comune di Rocca San Giovanni e si estende per 6 miglia marine nel tratto di mare prospiciente i due centri del litorale frentano. “L’ambiente marino – si legge nell’articolato – è caratterizzato dalla presenza di flora, vegetazione e fauna mediterranea di notevole interesse, da emergenze geologiche e geomorfologiche di interesse e dalla presenza dei ‘trabocchi’, già tutelati dalla legge regionale 93 del 1994”. La gestione dell’area protetta è affidata ai Comuni di San Vito e Rocca San Giovanni, che avranno 120 giorni di tempo per nominare gli organismi del parco. Per la gestione gli stessi Comuni potranno avvalersi di associazioni di protezione ambientale, di società cooperative, delle università e dell’istituto zooprofilattico sperimentale dell’Abruzzo e del Molise. All’interno del perimetro del parco, in ogni caso, saranno consentite le attività di pesca e il transito di natanti e piccole imbarcazioni. Per il 2015 è previsto un contributo regionale di 50mila euro, mentre per gli anni successivi lo stesso sarà stabilito dal bilancio regionale. Il Consiglio ha approvato anche la deroga ai termini di pubblicazione sul Burat. La norma, quindi, entrerà in vigore già da oggi.

C’è da analizzare che questa legge è solo la tappa di un percorso a ostacoli per bloccare Ombrina.  Infatti potrebbe essere fermata definitivamente e in maniera concreta in Parlamento, il Movimento 5 Stelle ha presentato una legge di iniziativa regionale alle Camere che modifica e abroga in parte l’articolo 35 del Decreto Sviluppo, dando un vero stop alle trivelle. Gli stessi esponenti del movimento hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma per le numerose anomalie riscontrate durante l’iter di approvazione del progetto Ombrina.

Pochi giorni fa, inoltre, la Provincia di Chieti, ha presentato ricorso al TAR Lazio reiterando l’impegno a contrastare con tutti gli strumenti a disposizione il progetto di sviluppo di giacimento Ombrina Mare 2, iter in via di conclusione. I comuni aderenti all’iniziativa sono Archi, Ari, Arielli, Atessa, Francavilla al Mare, Giuliano Teatino, Mozzagrogna, Ortona, Paglieta, Pollutri, San Giovanni Teatino, San Salvo, Santa Maria Imbaro, Tollo. Iniziativa che viaggia parallelamente è da forza al ricorso al TAR Lazio, presentato separatamente da altre amministrazioni comunali della provincia chietina contro il D.M. n.172 del 7 agosto 2015.