La Scienza dell’Architettura, considerata nella sua massima estensione, è una delle più nobili fra quelle che riguardano le creazioni dello spirito umano. Non è solo una scienza della riga e del compasso, non consiste solo nell’osservanza della giusta regola o della bella proporzione: è, o dovrebbe essere, una scienza del sentimento, più che della regola, una scuola della mente più che dell’occhio. Se consideriamo quanto la bellezza e la maestà di una costruzione dipendano meno dal piacere a certe esigenze dell’occhio, che dal risvegliare certe correnti di idee nello spirito, ci diventerà palese, in un attimo, quante complesse questioni di sentimento siano contenute nella costruzione di un edificio; ci convinceremo della verità di una massima, la quale sulle prime potrebbe sembrarci sorprendente, che nessun uomo può essere un architetto, se non sia un metafisico.

John Ruskin

(da “La Poesia dell’Architettura” edito da A. Solmi, Milano 1909; traduzione di Dora Prunetti)