Era tempo che ci chiedevamo che diavolo fosse quella recinzione sulla spiaggia al confine tra Francavilla al Mare e Pescara, inizialmente abbiamo pensato a lavori di ripascimento della spiaggia (in fondo nel tratto sud della costa le mareggiate causano danni di frequente), ma quelle recinsioni da cantiere erano alquanto inusuali, abbiamo  pensato allora a lavori per un qualche parco attrezzato (con molta ingenuità a dire il vero!), o forse un cantiere per il rifacimento di qualche tubazione che finisse a mare (più probabile ma sempre troppo genuina come idea!), poi invece qualche tempo fa la verità…tanto incredibile quanto ovvia!!!

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Si tratta del cantiere per la realizzazione di una struttura alberghiera/residence (non meglio specificata), assolutamente regolare e prevista nel PRG del Comune di Francavilla (ed è proprio questo ciò che preoccupa di più!!!).

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La domanda che ci poniamo allora è la seguente:

ma qual’è la percentuale d’interesse, che la classe politica riserva all’ambiente e al turismo? Qual’è questa percentuale per un’amministrazione che sceglie di continuare (perseverando), a sfruttare il territorio, nella misura in cui questo costituisce la sua più grande risorsa di attrazione turistica; turismo che (notoriamente) rappresenta una delle prime voci di ricchezza nel bilancio del comune e dei suoi abitanti, i quali, come in molti altri comuni limitrofi (tutta la costa adriatica per la verità) vivono del turismo estivo legato alla balneazione!

Paradossalmente però, quanto appena detto rappresenta il più grande ostacolo alla tutela ambientale in questa regione e nell’area costiera in particolare! Infatti, lo sfruttamente del territorio dopo gli anni ’50 si è orientato verso un’intensiva riconversione dell’economia turistica non più basata sulla qualità dell’ambiente ma sulla quantità (e non qualità) dei servizi offerti, e le residenze estive sono state il più grande e ovvio “investimento”.

Questo ha reso possibile una enorme speculazione edilizia, che nel comune di Francavilla, negli anni, indifferentemente dall’alternarsi delle amministrazioni comunali, si è spinto fino al consumo stesso della sua unica ragione di attrattività: la spiaggia!!! Arrivando fino alla paradossale situazione, di un comune balneare la cui spiaggia risulta assolutamente invisibile (e spesso inaccessibile)!

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Per questo motivo stupisce, la scelta dell’amministrazione, di coprire anche l’ultima “macchia” di battigia rimasta.

Ma al di là delle ideologia e dell’etica degli amministratori, sono quantomeno inusuali le procedure che hanno portato a questa situazione: il lotto infatti è inserito in un area B2 divenuta tale a seguito di variante al Prg. Ma risulta, comunque, strano che non ci si sia dovuti confrontare con le norme nazionali di tutela del paesaggio (legge Galasso) con il Piano Paesistico Regionale, che quindi è stato scavalcato da un documento gerarchicamente “inferiore”.

In realtà, per fortuna, questa situazione non è passata proprio nel più totale silenzio, infatti è stato avviato un esposto alla Procura della Repubblica, che avrà i suoi tempi e i suoi esiti., ed inoltre, altri prima di noi hanno seguito la questione e scritto a riguardo: http://www.primadanoi.it/modules/news2/article.php?storyid=191

In definitiva staremo a vedere cosa accadrà, ma forse, nel frattempo si potrebbe fare un pò di autocritica, e realizzare come alcune volte noi stessi cittadini ci rendiamo “complici” di questi scempi attraverso il totale disinteresse per le attività politiche e di gestione e progettazione del territorio, che ci vede quasi sempre assenti, se non nei limiti dei nostri personali interessi, i quali non vanno mai oltre i confini del recinto del proprio giardino.