Domani Venerdì 5 Dicembre nell’ aula “Figlia di Jorio” della Provincia di Pescara alle ore 9:00, presentazione del libro S.H.A.PE. a cura dell’ Arch. Fabrizio Chella (studio ZEDA+) e Giorgio Caizzi della società ATER, sul tema della Social Housing.
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2 thoughts on “S.H.A.PE.”
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Premetto che non conosco in modo approfondito gli sviluppi precisi e l’iter progettuale della ricerca, ma esprimo il mio giudizio solo basandomi sulla presentazione sopracitata.
E ne sono rimasto alquanto deluso.
Rivisitazione in chiave Fashion della classica tipologia a stecca. Tutto qui.
L’esperimento progettuale in oggetto viene presentato come risultato di un “nuovo metodo di progettazione”, che però secondo il mio modesto parere non si discosta affatto dalle classiche tecniche di approccio al progetto. Si parla di tre fasi di di approccio: 1-inquadramento ambientale; 2-definizione e analisi degli obiettivi; 3-progetto.
Basare questa ricerca sulla novità del metodo mi sembra abbastanza esagerato!
Inoltre “molta importanza” è stata data all’aspetto sociale, che entra nel progetto e si trasforma concretamente in cosa? In un locale chiuso al pian terreno appositamente progettato per l’incontro e, perchè no, anche per eventuali riunioni condominiali. Mi sembra abbastanza innovativa la soluzione! Altri piccoli spazi sono destinati sui vari piani all’incontro e alla socializzazione, semmai dovessero essere utilizzati come tali.
Gli aspetti sociali, soprattutto se si parla di SOCIAL housing, andrebbero considerati a monte del progetto, dovrebbero influenzare l’intero processo progettuale, e non risolti con piccoli accorgimenti puntuali.
Importante è la diversificazione dell’offerta mediante la variariazione dimensionale degli appartamenti, presentata come una novità. (Vedi Mies Van Der Rohe, Weissenhofsiedlung del 1927 in cui il maestro tedesco aveva utilizzato tramezzi mobili con la possibilità di creare 12 alloggi diversi e intercambiabili).
Un aspetto degno di merito è però l’attenzione alle problematiche energetiche, con pannelli solari e tecniche di climatizzazione naturale.
Spero di non essere stato troppo duro, ma sono sinceramente stanco di continuare a subire modelli su modelli da seguire, frutti di ricerche “innovative”, che si rivelano finalizzati il più delle volte a giustificare scelte estetiche e formali per seguire la moda del momento.
In ultimo: indovinate il colore scelto per la tinteggiatura esterna dell’edificio?Verde scuro! Tutto si chiarisce: è un casermone.
L’unico aspetto positivo di questa ricerca, i cui risultati ognuno di noi valuterà come meglio crede, è che si ricomincia a parlare di CASE POPOLARI, un tema tralasciato ormai da quasi 30 anni, in forte crisi per l’elevata domanda odierna, e che come ha ben riassunto l’arch. Domenico Potenza presentando la ricerca S.H.A.PE., può essere un terreno di ricerca ideale per rinnovare il tema della casa.
Saluti
Andrea S.
Attendo infatti con ansia nuove idee che rilancino il sistema abitare oggi, troppo legato ancora al termine “casa” , poco sostenibile, cementificatore.
Mi auguro che parta proprio dal paesaggio e dalla necessità dell’abitare (non direttamente dalle necessità nell’abitare).