Negli scorsi mesi ho segnalato alla Direzione ai Beni Culturali e alla Soprintendenza B.A.P. una villa ottocentesca abbandonata che si trova in bella vista sulla nazionale adriatica nel comune di Silvi, circondata da un’oscena zona “produttiva” peraltro già in stato di decadenza.
Mi risulta che questa villa, ingentilita da due colonnine sulla facciata principale che dà sulla strada, sia detta “Surricchio” dal nome degli antichi proprietari.
Analizzando l’immagine satellitare di Silvi, mi è parso verosimile che la villa avesse un accesso diretto al mare, come era frequente nell’Ottocento, quando iniziava l’edificazione degli arenili e le dimore gentilizie avevano una “prospettiva”, un affaccio libero sul mare.
Questa prospettiva dovrebbe coincidere con le attuali vie della Libertà e via della Marina, oggi caratterizzate da un’anonima coltre edilizia, neppure allineata.
L’edificazione dall’Ottocento (fino agli anni ’50 del Novecento) sulle nostre coste era molto diversa da quella attuale, rispettosa dei materiali d’uso locale, di proporzioni armoniche, e, in genere, non intensiva.
Ovviamente anche quest’immobile non risulta vincolato.
Quindi, se dovesse passare il cosiddetto “Piano-casa” berlusconiano potrebbe essere demolito in deroga al P.R.G. con notevole guadagno di cubature (il 30% in più di bonus per strutture commerciali).
C’è da dire che il comune di Silvi, con intelligenza, ha infatti vincolato nel proprio P.R.G. la costruzione.
Con una lettera inviataci ci fa anche sapere che non è mai avvenuto il sopralluogo da parte della Soprintendenza B.A.P. per stabilire l’interesse dell’edificio.
Potete sottoporre all’attenzione del Comitato le vostre segnalazioni, tramite la nostra e-mail (paesaggioabruzzo@libero.it), oppure farlo direttamente alla Direzione Regionale per i Beni e le Attività Culturali, la cui sede è in via dei Portici di San Bernardino 3 all’Aquila.
E’ necessario che le Soprintendenze si facciano sempre più carico di conoscere ed essere sensibili alle emergenze del territorio abruzzese, visto il clima inquietante di deregulation edilizia.
Il problema si fa ancora più intricato quando si parla di immobili del secondo novecento come il caso Colonia Sip-Enel di Riccione (De Carlo). Mi dispiace non aver mai scritto due righe corpose ad es. su S. Rocco di Sambuceto, ritenuto un aborto da chi ha diversi interessi su quell’area, con il solito gioco dei 50 anni già compiuti o non ancora compiuti (grande arcano).
Una chiesa dignitosa che si vuole sacrificare per un contesto anonimo da riqualificare.
ho sempre guardato con ammirazione e una certa preoccupazione questo splendido edificio…e sono davvero felice di apprendere che il comune sua sponte abbia deciso di vincolare la villa.
…sempre nei paragi (poco più a sud) esiste un altro splendido edificio che in particolare affaccia proprio sulla nazionale adriatica, esattamente all’incorcio con la strada che porta a “La Silvanella” (spero abbiate capito di che parlo…riusciamo ad interessarci? qualcuno ne sa di più?)
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