Terremoti e ruspe

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Con questo reportage fotografico vogliamo documentare alcuni casi di demolizioni mirate, e deliberatamente volute dalle locali amministrazioni, di borghi interessati dal sisma dello scorso mese, si tratta di aree lontane dall’aquilano, e comunque colpite meno gravemente dalla scossa. Pianella, danneggiata più delle altre aree limitrofe, vede importanti demolizioni per presunte ragioni di sicurezza.
Per ordinanza del sindaco, come documenta Giancarlo Pelagatti di Italia Nostra Pescara, sono state demolite l’ex sacrestia della chiesa di S. Leonardo, da tempo trasformata in cinema parrocchiale, e le contigue case mura (tra il 9 e il 10 aprile). La chiesa diruta del S. Salvatore, fondata nel XI secolo e riedificata nel seicento, è stata la successiva “vittima”, sono rimasti il piccolo altare concluso alle estremità da due colonne corinzie e alcuni mucchi di mattoni, abbattuta, inoltre, la porta lignea del fronte principale, l’ingresso laterale e i resti del campanile. In questo centro storico sembrano un’abitudine certi “comportamenti”: nel 2007 infatti, fu abbattuto l’antico frantoio farnesiano, quaranta anni fa si distruggeva la torre civica per costruire al suo posto un asilo infantile. Ogni occasione è buona per cancellare le testimonianze storiche nella piccola cittadina di Pianella, in ogni momento della sua storia contemporanea.

Oltre a questa vi mostriamo altri edifici “preventivamente” demoliti (nella via principale del paese) e lungo corso Umberto I dove vediamo edifici che molto probabilmente faranno la stessa fine della chiesetta barocca, a detta degli abitanti.

“Le tragedie e le calamità naturali sono troppo spesso, in questa regione, prese a pretesto per raggiungere scopi meno salutari e saggi di quanto non sembri! E’ infatti difficile per chiunque contestare e combattere certi interventi di fronte al richiamo alle ragioni della pubblica sicurezza! E di questa situazione amministratori e imprenditori senza scrupoli si fanno forza e approfittano per cancellare le tracce di un passato che da lustro ai piccoli borghi della regione che invece di puntare su turismo, cultura, qualità della vita, prodotti tipici ed enogastronomia, preferiscono inseguire improbabili strategie di sviluppo industriale o speculativo e insediativo dietro il miraggio di facili guadagni e mediocri compensi a breve termine. Sviluppo e progresso non significano palazzine e industrie, ma più probabilmente integrazione tra economia e sostenibilità.”

Davide Fragasso, Alfredo Mantini

foto 18 aprile 2009: Mantini, Salomone, Scorrano