Ecco ci siamo, i Giochi del Mediterraneo sono iniziati!

Splendida la cerimonia di aperture ieri sera, pecore a parte (diamine…sappiamo essere davvero masochisti!!!),  davvero d’effetto l’organizzazione, le musiche, le coreografie e gli ospiti!

Certo chi ha seguito su Rai Sport (e non su Rete8…che brutte riprese!!!)  l’evento si sarà reso conto di che incredibile vetrina sia stata la cerimonia e che occasione di promozione e lancio del territorio! Ma detto questo sento un bisogno, come una una voce dentro di me ( mi scuserete per questo) che mi impone di andare controcorrente e di fare un pò il bastian contrario!

Si, perchè se i Giochi sono quello che è andato in onda ieri sera, è vero anche che, come per ogni cosa, c’è il risvolto della medaglia!

Proprio a partire dalla ridicola querrelle politica che  ha contraddistinto l’organizzazione di questi sedicesimi Giochi del Mediterraneo, dal totale disinteresse dell’ allora presidente della Regione Del Turco (che addirittura si diceva contrario al finanziamento della manifestazione), ai continui richiami del presidente del comitato organizzatore Addadì con tanto di minacce di revoca della nomina alla città, alle contese sui meriti tra l’ on. Aracu e il Coni fino alla nomina di Pescante come commissario straordinario, e ancora le rivalità provinciali per chi dovesse ospitare il Villaggio degli atleti (sarà provincialismo anche il mio, ma proprio non ci si spiega perchè sia stato fatto a Chieti!) In fondo non è stata mantenuta nemmeno la promessa iniziale di trasformare, a fine Giochi, il Villaggio in una Casa per lo studente.  E poi il totale senso di lassismo della politica e degli amministratori locali che ha visto per almeno 2 anni la totale assenza di informazione sui fatti riguardanti i Giochi del Mediterraneo e il deserto intorno ai cantieri delle strutture sportive, salvo poi attivarsi con la filosofia (tutta italiota) del “tutto all’ultimo momento” che ha prodotto risultati tra i più svariati.

Ad esempio un semplice giro di ricognizione tra i luoghi deputati ad ospitare le manifestazioni testimonia operai a lavoro sino al giorno stesso della cerimonia, tra squadre di asfaltatori e imbianchini alle prese con il rifacimento di pavimentazioni e marciapiedi (salvo poi dimenticare di finire i lavori iniziati):

fasce di asfalto come toppe inpieno centro, strisce pedonali lasciate che durante l’attraversamento misteriosamente scompaiono, lavori di completamento del tetto di Casa Italia, cantieri ancora in alto mare e strutture fatiscenti ed in abbandono a pochi metri da Casa Italia, e ancora manifesti elettorali lasciati nei punti strategici della città (chissà se si tratta di semplice dimenticanza…).

Forse qualche appunto andrebbe fatto anche alla messa a sistema degli eventi e delle attività collaterali e parallele alla manifestazione principale, a Pescara infatti come molti di voi sapranno pare ci sia una difficoltà congenità nel mettere d’accordo le parti interessate nella promozione turistica e nell’accoglienza. Così seppur in questi giorni si moltiplichino gli appuntamenti musicali e culurali (dall’ Indie Rocket Festival, agli estemporanei concerti ed eventi trendy sulla spiaggia, dal Pescara Jazz, al Flaiano film festival, dalle mostre nell’ex Aurum, nelle gallerie d’arte da White Project, a Vistamare, a Cesare Manzo, e nel Museo Colonna, ecc.), manca assolutamente qualsiasi tipo di brochures o depliant che indichi almeno i principali eventi a turisti e visitatori e non meno agli atleti ospiti per i prossimi 10 giorni di questa e di altre città.

Insomma sebbene sia indubbiamente presto per tirare le somme di questa manifestazione, va detto che a dispetto della classe politica e della mediocre organizzazione e della solita cultura che vede gli enti e le amministrazioni lavorare per camere stagne senza collaborazioni e senza fare sistema, i cittadini si sono dimostrati infinitamente più pronti a ricevere e a dare il proprio personale sostegno alla riuscita dell’evento.

Un ultimo appunto, certamente risulterà poco compreso e un pò fuori dal coro, ma non mi tiro indietro dal farlo! Questa manifestazione è senz’altro l’inizio di una ripresa per la regione ed un’occasione di rilancio per quelle parti di territorio che hanno subito i danni e i lutti del sisma dello scorso aprile, ma la regione non è solo l’Aquila e la sua provincia, questa regione non è una terra di terremotati e senza tetto, come viene dipinta dai media, anzi è una regione che per i 3/4 della sua estensione si è attivata laboriosamente per portare soccorsi e aiuti concreti alle aree terremotate. Gli sforzi sostenuti dalle altre 3 province (Pescara in prima fila), per organizzare i XVI Giochi meriterebbero altrettanta attenzione, soprattutto nella misura in cui durante questi preparativi tutta la regione non ha mancato di stringersi attorno al suo capoluogo sostenendolo fisicamente e moralmente, dimostrando di saper superare i provincialismi e le mediocri rivalità interne.

Ciò che voglio dire, e che spero sia compreso nel suo reale significato è che oggi pare che questi gioci siano “funzione del terremoto”, che siano un modo come un altro di richiamare denaro da destinarsi poi ad una non meglio specificata opera di rilancio del territorio, e per giungere a questo obbiettivo ogni mezzo sembra lecito persino dipingere la regione come una terra ridotta ad uno straccio! Insomma senza far mancare mai la solidarietà e l’aiuto collettivo e personale (che mai è mancato…e so di cosa parlo!) ai territori colpiti dal sisma, i Giochi del Mediterraneo sono soprattutto una manifestazione sportiva di altissimo livello che poco hanno a che fare con i “giochi” della politica.