Ormai più di duecento anni fa, un medico e scienziato di nome Thomas Young, il cui nome tradotto nella nostra lingua, suonerebbe come “Tommaso (il ) giovane” che, a chi si ricorda di uno dei più famosi personaggi del Nuovo Testamento, suonerebbe ancora più significativo, ebbene questo ricercatore di verità, fece un esperimento che cambiò il corso della storia.

Allora non c’era niente di quello che noi chiamiamo “modernità”, sebbene il concetto di “antichità” esistesse da tempo e fosse ampiamente discusso dai contemporanei del secolo dei lumi allora in corso.

Cosa fece il Tommaso?. Fece passare un fascio di luce attraverso una fenditura verso uno schermo.

Occorrerebbe soffermarsi su alcuni dettagli fondamentali, ma su questi basta dire che con una luce abbastanza intensa, abbastanza pura da apparire d’un solo colore, e con la giusta dimensione della fenditura e della distanza tra fonte di luce, fenditura e schermo, su quest’ultimo apparve qualcosa che non avrebbe dovuto apparire.

Il nome di questa cosa è figura d’interferenza.In parole da garzone di bottega, un chiarore alternato di bande chiare e scure, che nonostante teorie e congetture di molti scienziati, anche sommi, era lì.

Ci volle più d’un secolo per capire perché quel chiarore era lì ed era fatto proprio così.

Quando fu, è il caso d’usare ancora la radice “clar”, fu chiaro il motivo per cui quell’esperimento produsse quel risultato, il mondo dovette accettare una verità indigestissima.

Intanto, che non esistono esperimenti assolutamente imparziali, per quanto siano ben escogitati.

Poi, che non esistono esperimenti perfetti, non perché la perfezione non sia di questo mondo, ma perché la perfezione discende da qualcosa per sua natura infinita, non teologicamente parlando, ma proprio in senso stretto e pratico.

L’allusione di tutto il paragrafo precedente è rivolta alla famigerata fisica quantistica.

Il mondo sembra fatto di pezzi indivisibili, molto più indivisibili degli “indivisibili” atomi pensati dagli antichi filosofi greci. Ma lo stesso mondo appare come se fosse un gorgo di flussi continui.E i flussi continui necessitano dell’infinito per essere spiegati.

Tuttora non riusciamo a capire come sia possibile conciliare l’esistenza dei pezzi, e i flussi indivisibili che coesistono nell’esistenza.

E’ come se quello che sta fra i pezzi, che sembra sia nulla, sia proprio il luogo dove s’annida l’infinito, in senso pratico lato ed esteso.

Al tempo di Young e del suo sconvolgente esperimento, Antoine Lavoisier, il padre della chimica, era già stato decapitato da sette anni.

Ma se noi a due secoli di distanza, sappiamo dell’esistenza dell’arsenico in quanto “pezzo” tra i pezzi fondamentali dell’universo, oltre che dei vecchi merletti, lo dobbiamo a gente come loro.

Gente come Luigi XVI, di cui è nota la fine, ci ha lasciato uno stile d’arredamento.

Non molto di più, ma dovendo esercitare la carica di re della Francia, di quell’epoca per giunta,   pullulante di cortigiane,ciprie, brioches, e contestatori dell’ordine costituito forse, non poteva fare altro.

Noi Italiani, oggi, siamo costretti dagli eventi, che indagò in modo esemplare un certo Galileo, di nome, e Galilei di cognome, altra stranezza della Storia, visto che con un nome del genere avrebbe potuto nascere benissimo in Palestina o almeno in Cirenaica , noi di bel suol nativi, siamo costretti a vedere se sia possibile mandare avanti un esperimento ben più complesso di quelli di Young, di Lavoisier o di un Galilei.

Saremo capaci di mandare avanti questo condominio di sessanta miloni di condòmini, e di parenti stretti condominiali sparsi per la terra, per qualche decennio ancora?

La domanda, apparentemente prosaica e banale, deriva da un fatto.

L’amministratore designato dal condominio, si comporta come se fosse l’unico condòmino e comunque come se gli altri  abitanti del condominio fossero ben più che suoi fratelli monozigoti.

Tra quelli che non sono suoi gemelli, cloni, sosia, altriego, ci saranno pure degli zotici.

Ma pagano le rate condominiali al pari degli altri.

Un manipolo di questi, cioè, tra quelli che non sono gemelli eccetera eccetera, ha stabilito ier ieri che tutti sono eguali nell’assemblea condominiale.

Percarittàdiddiopadreonnipotente! (Creatore del cielo e della Terra)

L’amministratore condominiale ha esclamato con trasporto: “Viva il condominio!!, viva l’Amministratore!”.

Ho la sensazione che ci aspettino anni d’arsenico.

Quello di Lavoisier, ma associato ai vecchi merletti, quelli di Agatha Christie, la suprema creatrice di racconti del crimine.

A chi piace il giallo, il nero, con puà di rosa e azzurro, per lui sarà un’età dell’oro.