Eravamo in cinquemila contro la deriva petrolifera abruzzese a San Vito Chietino. Nonostante la pioggia, una bellissima giornata e una dimostrazione di affetto per il proprio territorio che fa ben sperare.

Il ringraziamento va fatto ai coordinatori e componenti di Emergenza Ambiente Abruzzo, e a quella parte Abruzzese umile e vigilante come ha citato la prof.ssa D’Orsogna (…c’è una frase di Thomas Jefferson che dice: “il prezzo da pagare per la democrazia è l’eterna vigilanza”…) .

Inoltre sono intervenuti il prof. Scalia sul ritardo che la nostra nazione ha sull’innovazione tecnologica riguardante lo sfruttamento delle fonti rinnovabili, purtroppo da lontano (per colpa della nube vulcanica islandese) la prof.ssa Maria Rita D’Orsogna ha scritto una lettera esaustiva di quello che sta succedendo adesso qui. Da non dimenticare l’introduzione della giovanissima Catia della Consulta giovanile di Chieti, si ripete sempre che tutto ciò fa pensare a un cambio di rotta, bisognerebbe iniziare dalle cose semplici che nessuno si muove a compiere, come affrettarsi a creare una pista ciclabile funzionale per il corridoio adriatico che materialmente dal nord si ferma a Giulianova. E’ inaccettabile vedere abbandonato l’ex tracciato ferroviario di San Vito in balia di villini in cemento armato a picco sul mare. Facciamo un concorso di idee per la perimetrazione del Parco della Costa Teatina, qualcosa che attiri l’attenzione sulla riconversione dei tracciati ferroviari perduti nella nostra regione e nelle nostre città che sono una risorsa importante di valorizzazione e fruizione del territorio.

Eccellente l’idea del treno speciale della Sangritana da Pineto (una delle tante realtà intelligenti dell’Abruzzo).