R.GIANNANTONIO, La costruzione del regime, Urbanistica, Architettura e Politica nell’Abruzzo del Fascismo, Lanciano, 2006

R.Giannantonio, La costruzione del regime, Urbanistica, Architettura e Politica nell’Abruzzo del Fascismo, Lanciano, 2006

Ancora un grazie a chi di “dovere” non si è mosso, la Centrale del Latte è stata in tutta fretta demolita alle ore 18.00 di oggi pomeriggio lunedì 26 Luglio. Come già detto opera di Florestano Di Fausto del ’32, valore architettonico e patrimonio storico della collettività, edificio di indubbia qualità architettonica ed estetica, nonchè testimonianza di una fase storica molto controversa e comunque particolamente proficua a Pescara. A questo punto bisogna però capire come si sia potuti arrivare a questo, e per farlo bisogna individuare le responsabilità, in primo luogo la Soprintendenza MiBac più volte sollecitata da Italia Nostra e da un corredo di associazioni che insieme a questa hanno agito. Addirittura lo stesso C.A.P. sta (stava) preparando la documentazione necessaria alla richiesta di tutela dell’edificio, un altro grande personaggio fantasma è l’Amministrazione Comunale, in questo periodo celebra lo stesso D’Annunzio e nel frattempo lascia demolire le emergenze architettoniche dell’ultima fase della sua vita.

Come ricorda la stessa WWF(!) in un comunicato mandato oggi alla Direzione Generale Beni Architettonici di Roma, al Comune di Pescara, al Prefetto di Pescara e per conoscenza all’associazionismo locale, figura di spicco dell’architettura italiana del ventennio, citata da molte fonti come Prof.Sean Anderson dell’American University of Sharjah – The Light and the Line: Florestano Di Fausto and the Politics of “Mediterraneità”.

Aggiornandoci alla serata, i lavori si sono fermati, la facciata è ancora in piedi, forse senza più i corpi scala interni.

C’è un appuntamento importante per domani 27 luglio alle ore 11.00, una conferenza stampa di fronte a quello che è rimasto della Centrale del Latte,  organizzata da Augusto De Sanctis, WWF, con la partecipazione di altre associazioni, enti, politici e professionisti impegnati contro l’abbattimento. C’è da denunciare l’accaduto e verificare se qualcosa è ancora salvabile.

Ricordiamo l’impegno di Italia Nostra che segnalò l’imminente demolizione alla Soprintendenza durante la prima settimana di giugno.