Per maggiore chiarezza e conoscenza dei fatti, evitando di alimentare le confusioni che in questi giorni sono state attivate inspiegabilmente da uno specifico organo di stampa locale, riporto il comunicato stampa inviato dalla Segreteria della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per l’Abruzzo alle testate giornalistiche locali, agli enti amministrativi e alle associazioni ambientalistiche abruzzesi:

Riguardo la vicenda della demolizione dell‘ ex centrale del latte di Pescara, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici dell’Abruzzo, in data 5 agosto u.s., ha consegnato presso la Procura della Repubblica di Pescara la denuncia di reato per il mancato rispetto dell’ordine di sospensione dei lavori ai sensi dell’art. 28 del D.Lgs. 22.01.2004 n. 42.

Si è appreso altresì con stupore in questi giorni, a mezzo stampa, di alcune dichiarazioni fatte sulla vicenda da parte di esponenti degli enti locali della città di Pescara, tese sostanzialmente a screditare l’attività dello Stato e delle sue strutture periferiche quali le Soprintendenze.

Si è nientemeno diffusa la notizia —ovviamente falsa— che sulla vicenda sia addirittura intervenuto il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, in quanto sollecitato da esponenti politici locali, facendo pressioni sull’attività svolta in questi giorni dalle Soprintendenze di Stato. Ancora, a seguito di dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa da parte dei medesimi suddetti soggetti, si è creata confusione sugli istituti e le procedure di legge applicabili sul caso in questione.

Nonostante, dunque, le competenze dello Stato e degli enti locali coinvolti siano desumibili in maniera chiara ed esaustiva dalla normativa vigente, da più parti si è colta la volontà di mistificare scientemente queste ultime, correndo il rischio concreto di turbare la corretta attività istituzionale dello Stato relativamente alla tutela degli interessi pubblici sul patrimonio culturale del territorio della Regione Abruzzo.

In tal senso si richiamano in particolare gli Enti pubblici, coinvolti a qualsiasi titolo in attività istituzionali nel territorio pescarese, a preservare un corretto e proficuo rapporto con le strutture periferiche del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, anche al fine di non ingenerare confusione nell’impegnativo processo di tutela e valorizzazione della città, con evidenti implicazioni e responsabilità nei confronti dell’intera società civile.

È evidente che, per quanto concerne poi la specifica vicenda della demolizione della ex centrale del latte, ogni eventuale addebito di responsabilità, anche penali, verrà comminato dalla Procura della Repubblica, e non certo da dichiarazioni singole rilasciate agli organi di stampa.

Si coglie, da ultimo, l’occasione per ringraziare, tra gli altri, Italia Nostra, il WWF, il Comitato Abruzzese del Paesaggio, la Facoltà di Architettura di Pescara, e molti esponenti, anche di vertice, del consiglio comunale della città di Pescara, che in questi giorni hanno fatto quanto era loro possibile per preservare la memoria dell’edilizia che caratterizzò la nascita della moderna città. Essendo, tra l’altro, in corso da parte della Soprintendenza la redazione di un elenco di manufatti storici a rischio di perdita del territorio pescarese, sui quali avviare un’attività amministrativa finalizzata ad una maggior tutela degli stessi, si invitano tutti costoro a relazionarsi a tal fine, secondo le proprie competenze e possibilità, con la Soprintendenza stessa.

– Comunicato stampa del 6 agosto 2010 sulla vicenda della demolizione dell’ex centrale del latte di Pescara