A tutt’oggi, resta in piedi della vecchia centrale del latte di Pescara, l’ala destra.

E’ probabile che venga abbattuta anche quella, e che dell’umile e glorioso edificio non restino che i ricordi della gente e un pò di foto e di filmati.
Ma potrebbe essere, cosa improbabile ma possibile, che il tronco centrale e l’ala o braccio destro rimangano in piedi e vengano conservati.
Io accarezzo da anni una teoria alquanto bislacca che afferma che la materia sia bastarda.

La materia bruta e inanimata, s’intende. Quella viva vegeta ed animata non solo sa essere bastarda perfida meschina codarda stupida invidiosa e ingorda.

Sa come diventarlo in modo imprevedibile.
Che cosa può fare invece un sasso se non rimanere muto e immobile per secoli e millenni?.
Certamente non può gridare o darsi una spinta da solo per attirare la nostra attenzione.
Inoltre ci sono miliardi di sassi che se pretendessero tutti quanti di avere il loro quarto d’ora di celebrità, sancito quale legittimo diritto universale da un artista come Andy Wahrol porterebbero alla fine del mondo con una indescrivibile sassaiola o lapidazione universale.

Per non parlare poi dei granelli di sabbia, dei massi erratici, dei cocci di vetro dei bulloni arrugginiti e, a salire di inanimato rango,su su fino al confine con la scaturigine della vita, i rottami elettronici digitali e i fossili, fino alle mummie egizie o altoatesine e similauniche.
Però, a pensarci un attimo, non fu un sasso a conficcarsi in fronte al gigante Golia?.

Aiutato dalla mano di Davide, certamente, poi diventato re. Davide, non il sasso. Per quanto ne sappia nessuno lo ha conservato quel sasso. Mancanza di fede collettiva nel futuro del proprio popolo, semplice ma scellerata disattenzione, timore di cadere nell’idolatria o prossima stupefacente scoperta storico-archeologica?
Se la storia di Davide e Golia non è solo una leggenda, allora quel sasso, è stato coprotagonista di un evento che ha cambiato la storia umana.

Un altro sasso famoso, ma mai ritrovato, una sorta di milite ignoto della paleontologia, è quello che potrebbe trovarsi in fondo al golfo del Messico e arrivato a cambiare la storia del pianeta Terra, ormai sessantacinque milioni d’anni fa.
Continuando di questo passo, potrei cominciare a convincere qualcuno che la materia bruta e inanimata, lo sia molto meno di quanto sembri. E quindi all’occorrenza imbastardirsi.O angelicarsi.

Ma, forti dell’esperienza con la materia vociante e pulsante, sembra difficile che un sasso perfido metta le ali, mentre abbiamo innumerevoli prove che una pietra, se non buona almeno innocente, alla fine cade sempre a terra.E a pensarci un attimo è meglio che sia così.

Tutta questa filosofia solo considerando dei semplici sassi, che dire di un edificio che di sassi ghiaie pietre, e litiche polveri e cementizie poltiglie ne è un complesso concertato e concentrato, da braccia e menti umane per giunta? Un mausoleo non è dissicuro un essere animato, anche se noi lo edifichiamo proprio per la nostra indimostrabile convinzione che possa albergare un’anima.

Non proseguirò nella mia esposizione teorica, anche perchè ci sto ancora lavorando e non vorrei fare brutte figure.

Mi ha colpito una foto dell’escavatrice che in quanto ferraglia schiava e inerte, se non animata dal macchinista, non dovrebbe essere considerata complice consapevole della demolizione della centrale del latte.

Ma ho notato che reca dei simboli, questi: CAT, smartboom, 3230, MAIA

Niente d’esoterico per qualunque impresario edile, e anche solo semplice operaio. Faccio notare  che in italiano cat significa gatto, animale sacro, ma per gli egizi e molti pensionati, e smartboom si può tradurre in “botto intelligente”.

Per quanto riguarda il numero 3230 non è neanche un numero primo, ma il prodotto di 2 per 5
per 17 per 19, sebbene 2 e 5 siano i numeri primi alla base della numerazione decimale, 2 sia l’unico numero primo pari, e 17 sia il settimo numero primo e fornito di interessanti proprietà geometriche e matematiche, il diciannove sia contemporaneamente l’ottavo primo gemello insieme a 17 e ottavo numero primo. Il nono è 23. Faccio notare che 2 e 3, se viene considerata come prima coppia di primi gemelli, è l’unica ad essere priva di un pari che li separi. Dei veri gemelli quindi.

MAIA, oltre che il nome di un popolo dal quale discende una cataclismatica profezia assolutamente imminente significa “Illusione”. Dal sanscrito se ricordo bene.

Che quell’ala o braccio che sia, stranamente destra, attaccato al busto diciamo così, di questo edificio, sia intriso tuttora di una oscura forza materica?

Che prima d’inabissarsi nella polvere indistinta della tragicomica storia umana, quell’edificio voglia lasciare un monito alla materia tutta, vivente, smorta e insonnolita oltre che vile e bruta, approfittando della fama della città che lo ha visto nascere e assassinare, città natale di un certo Gabriele D’annunzio, poeta controverso che ebbe l’imperdonabile sfrontatezza di voler vivere una vita inimitabile, e colmo degli eccessi ci riuscì pure?
Se fossi superstizioso sarei già corso in ricevitoria a giocarmi dei numeri.
Ma siccome sono solo superstizzito dal vedere tanta stupida iconoclastia dilagare nel mio martoriato Paese cerco di pensare ad altro.C ome scrivere versi come questi:

Il poeta deve rivoltare le pietre

ne usciranno le serpi

gli scorpioni le ombre

deve farsi additare dal volgo

subirne le ingiurie le invidie

accettarne da perdigiorno le offerte

deve attendere il giorno

quando troverà le monete

i monili le entrate segrete

del regno dove si placa la sete

di lui quella sera la gente

dirà che da cocci di vetro

ne sapeva trarre le gemme

lui dovrà fingere dicano il vero

all’alba sondare nel greto

dove loro cercavano l’oro

invano senza rendersi conto

quanto il fiume tintinnasse d’argento.