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Pescara
Hanno tenuto questi spazi chiusi e inutilizzati per anni.
Li hanno difesi con la polizia davanti ai cancelli quando li volevamo riaprire. Ed ora, dopo anni passati inutilmente a marcire sotto il sole e la pioggia, li riapriranno, forse.
Ma per farci cosa?!?!
Un parcheggio, l’ennesimo palazzo, un albergo o un centro commerciale…
A voi, anzi no, a loro la scelta.
Non so se siano posti di proprietà comunale, regionale o di privati e m’interessa fino ad un certo punto, di certo c’è che sono posti abbandonati da chi di soldi ne ha abbastanza da lasciarli così, senza farci nulla, per anni. E il non farli vivere a chi la città la vive (e non solo a chi la controlla e la comanda) è un abuso, un sopruso.
Quando l’emergenza economica e abitativa avanza e nessuno spazio sociale aggregativo libero o pseudo tale esiste, il toglierlo alla collettività diventa un furto.
Sono mesi, anni, decine di anni che nella provincia di Pescara continuano ad abbattere e demolire stabili anche di un certo valore storico-architettonico mentre lasciano costruire in ogni dove mostri edilizi disumani.
Chi fa tutto questo?
Chi ha i soldi, con il beneplacito di chi ci amministra, difeso da chi ci controlla.
L’architettura è una prigione, non restiamo a guardare!
E’ notizia di venerdi 17 settembre (il Tempo, cronaca di Pescara) l’appello di Spi-Cgil e Auser, hanno chiesto un incontro con l’Amministrazione Comunale per evitare la demolizione dell’ex Fea e proporre un centro sociale invece del parcheggio previsto. Un luogo da recuperare e restaurare, che potrebbe essere restituito alla città come luogo di aggregazione. A quanto pare non è volontà e desiderio di una cerchia ristretta la conservazione di luoghi-perno della nostra città.
bella, questa è una buona notizia, staremo a vedere i successivi sviluppi.