I nostri territori, ovunque ormai, sono disseminati da oggetti enormi abbandonati, sono come degli elementi di “colonizzazione” del territorio riutilizzabile in un futuro non definito, come un salvadanaio. Sono scheletri di cemento che deturpano i nostri contesti rurali, le nostre spiagge, come le nostre città. Si è fatto di tutto da parte di molte associazioni, concorsi fotografici, petizioni, fino alle demolizioni spettacolari (poche). Rimangono, però, dei tumori sempre più gravosi e crescenti per il nostro suolo, celebri e non.

In questo periodo di “grandi” riforme perché non pensare ad una penalizzazione per chi lascia abbandonata questa mole di deturpazione per decenni? Non è anche un diritto di tutti avere un paesaggio sano e vivibile? Perché questi scempi dovrebbero rimanere in eterno a marcire solo per una manciata di voti in più?

foto di A. Capetola, M. Damiano, E. Di Felice, A. Mantini.