Perché paghiamo una tassa sui rifiuti così elevata, soprattutto dopo l’inserimento della raccolta differenziata “porta a porta”?

La differenziazione dei propri rifiuti, nella maniera più corretta possibile, dovrebbe essere un vantaggio notevole per il nostro ambiente e le nostre tasche. E’ importante capire come differenziare e ogni azienda (o comune) ha il dovere di informare al meglio i propri cittadini riguardo come e perché differenziare i propri rifiuti, secondo i metodi e le direttive di chi li smaltisce. Spesso, oltre alle brochure illustrative della raccolta differenziata, è necessaria anche una spiegazione diretta di come funziona nel dettaglio, soprattutto in comuni composti per la maggior parte da persone anziane, l’informazione in questo caso rappresenta un investimento fondamentale, un felice esempio viene dal comune di Guardiagrele, dove verranno allestiti degli info point appositi.

Un’altra carenza importante, nel sistema di smaltimento dei rifiuti nei nostri comuni agricoli, è il mancato incentivo al compostaggio “faidate”; in numerosi comuni ormai, dove la raccolta differenziata si fa anche da poco tempo, il cittadino può richiedere la campana del compost gratuitamente, impegnandosi a non far uscire dalla proprietà privata nessun rifiuto organico. L’ente stesso indicherà come fare per trasformare la partizione organica in compost, utile a fertilizzare orto e giardino. Tale pratica, oltre a non gravare sulle nostre discariche con il problema del percolato, e a non far innalzare i costi delle spese di trasporto dei rifiuti dal comune alla discarica, agevola la famiglia con una riduzione della tassa sui rifiuti che potrebbe arrivare anche fino al 30% (ndr), che per i tempi che corrono è tanto.

Gli altri numerosi problemi, in generale e nel nostro particolare, riguardano le scelte di natura politica e fiscale, infatti ricordiamo che

“La TARSU non è soggetta a IVA, come lo sarebbe invece stato qualunque tipo di servizio (ndr)”

quindi è possibile richiedere un rimborso dell’IVA se è stata pagata in passato con la tassa sui rifiuti, come dice la sentenza 3756 della Corte di Cassazione, del 9 marzo 2012. La tariffa, applicata al metro quadro, viene di legge stabilita tenendo conto della tipologia e della potenziale quantità di rifiuto prodotto, quindi un solo abitante in un appartamento di 100 mq paga di più di cinque abitanti che vivono in 50 mq. Tale scelta potrebbe essere buona per calmierare il consumo del territorio, ma potrebbe essere rivista studiando anche il caso di Teramo, unica città d’Italia dove invece la TARSU è calcolata tenendo conto anche del numero dei componenti residenti presso l’abitazione.

Kessner Photography - Wikimedia Commons

1. it.wikipedia.org

 

pubblicato su Bucchianico.net il 9 maggio 2012