La condanna è definitiva, gli abusi edilizi costruiti da Filippo Antonio De Cecco, sulla spiaggia di Pescara vanno demoliti. In esecuzione della sentenza penale ora si dovrà procedere alla demolizione di questi(per intenderci, lo stabilimento noto come Les Paillottes) e alla restituzione della vista mare alla cittadinanza in uno dei luoghi storici più significativi del litorale, a ridosso della Riserva Naturale Dannunziana.

E’ la risposta ad anni di battaglie di numerose associazioni e poche forze politiche, come di cittadini, ricordiamo che la famiglia Cipollone, costituita parte civile nel procedimento, vide interrompersi senza motivo il proprio diritto di accesso al mare.

La difesa di un bene demaniale rischiava di andare sfumata per via della prescrizione, che spesso salva questi soggetti come abbiamo visto più volte. La notizia è rimbalzata da poche ore fa su Facebook e tramite i comunicati stampa del WWF, di Maurizio Acerbo (dove si ringraziano espressamente gli avvocati che hanno seguito il caso) e tanti altri che hanno lottato contro questa ondata di cemento (invitiamo i tanti a lasciare un commento) che non è passata inosservata anche alla redazione di Linea Verde, che nella settimana scorsa ha presentato senza peli sulla lingua sia i paesaggi pregevoli che quelli compromessi del nostro territorio.

Resta l’amaro in bocca per le tante occasioni sfumate riguardo l’importanza economica che avrebbe potuto portare a Pescara, anche in immagine e prestigio, questo nome riconosciuto a livello mondiale, ma che poco e niente lascia…oltre ai danni.