Gasometri gemelli distrutti a Pescara Porta nuova

Ogni volta che uscivo a Porta nuova , dall’asse attrezzato di Pescara, fantasticavo ammirando i due gasometri gemelli a destra del fiume, anche quando non sapevo dell’esistenza di grandi interventi di recupero come quello di Jean Nouvel a Vienna o tutto ciò che si è fatto nel nord Europa.

La percezione di questi due “simboli” si avvertiva anche dallo stesso asse attrezzato che in un certo punto assume una curva in prossimità di essi…ebbene stamattina non ho visto più quei grossi anelli ma solamente un cumulo di ferraglia accartocciata.

Qualcuno sa in questi posti cosa vuol dire archeologia industriale? Qualcuno ha mai visto un quadro di Sironi o un film di Ozpetek, Wenders??

Pescara è una città che sta finendo di diventare un elettrocardiogramma piatto,  una misera radura che apprezza solo Fuksass e Toyo Ito. Pescara, o chi ne ha le redini, vuole dimenticare la Pescara provinciale che era (ed è) costruendo palazzine su palazzine senza pensarci su due volte e sopravvivendo, come Maurilia, solo attraverso cartoline illustrate…

[…]Guardatevi dal dir loro che talvolta città diverse si   succedono sopra lo stesso suolo e sotto lo stesso nome, nascono e muoiono senza essersi conosciute, incomunicabili tra loro. Alle volte anche i nomi degli abitanti restano uguali, è l’accento delle voci, e perfino i lineamenti delle facce; ma gli déi che abitano sotto i nomi e sopra i luoghi se ne sono andati senza dir nulla e al loro posto si sono annidati déi estranei.

E’ vano chiedersi se essi sono migliori o peggiori degli antichi, dato che non esiste tra loro alcun rapporto, cosi come le vecchie cartoline non rappresentano Maurilia com’era, ma un’altra città che per caso si chiamava Maurilia come questa.

I.Calvino, Le città invisibili(Maurilia)

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