Questo il titolo di una mostra fotografica che il collettivo dello Spazio Pubblico XM24 ha organizzato presso gli spazi dell’Urban Center di Piazza Nettuno,3 a Bologna.
L’esposizione di lavori nasce con lo scopo di scardinare il concetto di verde urbano e verde pubblico, espressioni con le quali si intende quella tipologia di spazi piantumati con essenze selezionate e artificialmente aggregate. Pratica comune nella dimensione urbana (dal giardino pubblico, alla rotatoria, al marciapiede…), carica di valenze positive e che vede al contrario gli spazi di risulta, i giardini privati e la vegetazione spontanea che nasce sui marciapiedi e tra le crepe dell’asfalto caricarsi di risvolti negativi. Questa secondo “verde” è infatti spesso additato quale promotore di incuria e disordine, di sensazioni isalubri, addirittura.
Così il collettivo ha realizzato un atlante illustrato del “verde non autorizzato” presente sul territorio bolognese. Una mappa delle crepe fertili della città che non è facile vedere tra le mani dei turisti, ma della quale più spesso noi progettisti dovremmo munirci anche solo come riferimento per una progettazione più consapevole, meno dogmatica e assolutista.
Ecco un elenco di riferimenti con i quali approfondimenti:
http://isole.ecn.org/xm24
http://crepeurbane.noblogs.org
http://campiaperti.org
http://reflecsa.contaminati.net
La mostra è visitabile dal 23 gennaio – 28 febbraio 2009 presso l’Urban Center di Bologna – Sala Borsa – Piazza Nettuno 3
Orari di apertura
lunedì: 14.30 – 20.00
da martedì a venerdì: 10.00 – 20.00
sabato: 10.00 – 19.00
formidabile,ci vai? a Pescara è tutta una crepa fertile ormai
mi piacerebbe un casino…è una mostra molto inconsueta…e secondo me darebbe molti spunti!
dai vedo…al ritorno da rott e dopo gli esami verso il 15 feb…dai andiamo possiamo far girare un pò la voce!!! organizziamo una 2 gg…
Iniziativa interessantissima, che si potrebbe riprendere da noi… Il censimento degli orti urbani e del verde “autogestito”. Anche sul “Centro” di oggi, al posto di quegli inutili orti e “campi incolti” sorgeranno villette, un albergo di lusso (vicino al ponte dell’Asse Attrezzato?), parcheggi… C’è un render che non lascia ben sperare. “Lu sviluppe” all’abruzzese…
Andrea Iezzi
Da “Il Centro”
GIOVEDÌ, 29 GENNAIO 2009
Pagina 5 – Pescara
Un piano urbanistico del Comune e l’intervento di un privato trasformeranno trenta ettari a fianco dell’aeroporto
Fontanelle, arrivano villette e parcheggi
Parte il rilancio della periferia Ovest, nell’ex Tinaro anche un hotel
PESCARA. Al posto dei campi incolti sorgeranno villette con giardino, negozi e nuove strade. Nell’area degradata dell’ex fornace, dove c’era l’amianto, verranno realizzati un albergo per uomini d’affari, uffici, sala conferenze e un parcheggio di scambio, che consentirà di lasciare in sosta l’auto e di raggiungere il centro della città a bordo di un bus navetta. Ecco il futuro non troppo lontano di Fontanelle. L’idea di trasformare la periferia Ovest di Pescara in una piccola City londinese si sta per concretizzare. Un piano particolareggiato e un progetto elaborato da una società privata, Iniziative immobiliari, cambieranno il volto del quartiere vicino all’aeroporto, rimasto abbandonato per trent’anni. Tutto è pronto, manca solo il via libera del consiglio comunale. Ieri il presidente della commissione urbanistica, Angelo Tenaglia, ha svelato le carte e ha illustrato l’enorme cambiamento previsto.
Il primo passo è la redazione e l’adozione di un piano particolareggiato per fissare i paletti del futuro sviluppo urbanistico di Fontanelle, che si estende su una superficie di trenta ettari, tra via Tirino e la ferrovia, tra via Aldo Moro e via Tiburtina, fino al confine con Sambuceto. Il direttore d’area, Emilia Fino, su indicazione del presidente della commissione, ha preparato la bozza di delibera per dare il via alle procedure per la stesura del piano.
In una parte di questa area gigantesca si potrà costruire con un’indice di edificabilità basso, cioè 0,5 metri cubi per metro quadrato. Ciò consentirà di realizzare case unifamiliari con giardino e, nella zone di confine a nord e a sud, delle piccole palazzine. Nella delibera si parla anche di attività commerciali e di impianti sportivi. La riqualificazione del quartiere, attraversato dal viadotto dell’autostrada e dalla ferrovia, prevede inoltre l’interramento di una linea elettrica che oggi sorvola zone abitate e una scuola.
Il secondo intervento per Fontanelle è quello previsto nell’ex fornace Tinaro, tra la Circonvallazione e via Feltrino. Un’area privata di 4 ettari, rimasta abbandonata per vent’anni e bonificata di recente dall’amianto. Ora è stato presentato un piano di lottizzazione, con la cessione del 50 per cento della superficie al Comune. Iniziative immobiliari, di cui è presidente e amministratore delegato Marco Sciarra, ha già un progetto pronto. Prevede la costruzione di tre grossi edifici, alti non più di 15 metri, con uffici, attività commerciali, una sala conferenze e un albergo per la clientela business. Con la cessione di metà del terreno verrà realizzato un parcheggio di scambio di un ettaro e mezzo per 700 posti auto, un posteggio pertinenziale e un parco pubblico di 8mila metri quadrati. L’avvio dei lavori è previsto in primavera.
gli spazi residuali li riempiono con erbetta finta sulla tiburtina..
sarebbe da fare foto agli spazi residuali trattati alla pescarese e confrontarli con quelli di ottanta anni fa
..una città modesta ma di tutto rispetto
render dell’hotel e del centro direzionale che verranno realizzati all’ex Tinaro: http://www.lacitypescara.it/
questa iniziativa mi sembra molto molto interessante.
come gia detto da a.iezzi, sarebbe bello fare una cosa del genere sulla nostra realtà territoriale.
Penso ad esempio alla strada parco, ai parcheggi usati per giocare a bocce e a pallone (ce ne sono un’infinità solo a montesilvano), … spazi il cui utilizzo diviene nel tempo diverso da quello ad esso inizialmente “etichettato”.
Si potrebbe inoltre organizzare un censimento parallelo di spazi pubblici non utilizzati come tali, o addirittura per nulla utilizzati (ne conosco un esempio a cappelle-terra rossa, e un altro a pescara via tirino dietro università, ma ce ne sono moltissimi altri), espressioni di una progettazione che sorvola nettamente le reali necessità della città.
Sarebbe quindi interessante fare questo censimento parallelo: spazio usato come spazio pubblico, e spazio pubblico non utilizzato come tale (o non utilizzato).
andrea_s
@ANDREA_S
si .. una sorta di colonizzazione al contrario degli spazi di risulta.
per Pescara (solito esempio) sarebbe una grande sfida, basti pensare all’area di risulta della stazione centrale e i problemi scatenati per il suo impiego
@ULLMAN
grazie per le render di LACITY
Quella foto è veramente eloquente. A volte proprio questi scatti parlano più di interi libri…
http://neveamare.blogspot.com/
c’è questa sui non luoghi a pescara interessante,chi viene con me il 10 febbraio a piazza Grue?