Molto è già stato detto su questo argomento..ma non troppo. Questi incontri sono occasioni per risvegliare la coscienza e l’interesse di una comunità che troppo spesso è dormiente.Cercherò di riassumenre in breve gli eventi: si tratta del Concorso di idee indetto dal Comune di Chieti nel mese di giugno (2008 n.d.r.) che ha premiato i tre progetti migliori per la riqualificazione di Piazza Vittorio Emanuele II (più nota come P.za S. Giustino di Chieti). Sono state mosse molte critiche sui progetti,ma sopratutto vanno fatte riflessioni sul risultato del concorso. E’ evidente che l’iniziativa non abbia avuto una risonanza internazionale (ne tantomeno extra-regionale) testimonianza ne è il fatto che i vincitori sono tutti studi locali, forse da parte dell’amministrazione non c’è stata la sensibilità e la volontà di allargare il dibatitto ad una più vasta fascia di professionisti e giovani (ad.es. con un premio riservato agli studenti).
Un altro punto debole del concorso è sicuramente l’assenza di una linea tematica condivisa, i risultati appunto hanno spaziato in estremismi da un verso all’altro proponendo versioni chic e modaiole in chiave contemporanea a proposte kitsch di richiamo al “com’era dov’era” .
Proposte per Chieti sottolinea nel progetto terzo classificato dello Studio Opera, l’appartenenza a quest’ultima categoria, dove però vediamo, seppure in maniera accademica e prosaica, una ricerca filologica in nuce sulla lettura delle traccie e degli elementi perduti come la Porta Zunica e la “Fontana del Maggio”, sicuramente un intervento più consapevole e maggiormente contestualizzato con a storia della città di Chieti. Il resto lo vediamo nei commenti lasciati su PrimaDaNoi.it, l’esplosione dell’insofferenza teatina verso il Pescaresismo (o meglio il D’Alfonsismo) che sembra continuare a insinuarsi, sottoformadi senso di inferiorità nei confronti del capoluogo di provincia confinante, senza però cogliere le evidenti differenze che caratterizzano le due città.
Città come Chieti dovrebbero puntare sulla valorizzazione delle differenze, tralasciando gli aspetti competitivi e propagandistici proposti da città come Pescara che hanno tutt’altra vocazione.
Aspetto ancora pretesti come questo per uscir fuori da questa “nicchia telematica” ed esporre i progetti delle necessità nella ex Pescheria di via Arniense.
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Faccio un piccolo appunto, oggi sono passato alla mostra nella camera di commercio del corso Marrucino ed ho visto le tavole del secondo classificato landBAU.
Da queste ho capito che i quattro oggetti che si trovano nella piazza si muovono e formano molte configurazioni possibili di arredo urbano e verde. Una proposta interessante, peccato che è al secondo posto.
forse questa simmetria di proposte antitetiche e “border line” racconta meglio di qualsiasi altro ragionamento la leggerezza con la quale sempre più spesso i progettisti partecipano ai concorsi pubblici e con il quale questi vengono indetti. ma parlano anche del pressappochismo con il quale vengono affrontati i temi della piazza e dello spazio pubblico nel rapporto con la città storica.
stupisce che alla premiazioni di progettisti locali non sia corrisposta una qualità e coscienza dei luoghi progettati!
i 3 progetti effettivamente se pur distaccandosi tanto fra loro sono accomunati da un riferimento al “pescaresismo”(come è stato definito) tanto in senso di emulazione che di rigetto!!!
Sarebbe stato molto utile chiamare in prova la creatività degli studenti, avrebbero dato sicuramente un contributo in più.
Non riesco a capire perchè in una città universitaria non si pensi immediatamente a coinvolgere l’università e le sue energie, che altrimenti andrebbero perse! Pensiamo ad avere rapporti con le università slovene, spagnole, tedesche, … ma abbiamo un legame quasi inesistente con il nostro territorio. E’ incredibile.
Sprechiamo energie a fare progetti che poi vengono cestinati subito dopo l’esame, quando invece potremmo sfruttare occasioni concrete del genere per accrescere il dibattito culturale e fare con un esame qualcosa che serva veramente, e non una mera esercitazione di stile.
…e come darti torto!!! deprimente, e vero!
@andrea_s
condivido quello che dici, abbiamo di fronte a noi molte “corporazioni” campanilistiche. invece di collaborare e andare avanti insieme ognuno si fa gli “affari” propri..
quei pochi casi dove le amministrazioni hanno coinvolto l’università lo hanno fatto solo per pura propaganda elettorale, senza nemmeno abbracciare le idee degli studenti o quantomeno assimilarle parzialmente.
p.s. chiedo venia per il primo commento..è saltato un congiuntivo dai denti..