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Lo scorso 27 novembre, presso l’ex Aurum, si è svolta la la conferenza pubblica del workshop “Pescara: Metro-Borghi” organizzata dal Comitato Abruzzese del Paesaggio con la presentazione dei risultati, atto conclusivo di un percorso iniziato a Maggio scorso con la mostra fotografica e video presso la Galleria White Project di P.zza Garibaldi.
Venticinque tra studenti e giovani professionisti, provenienti dalle più disparate università italiane e dalle università della Florida (U.S.A.) e di Lubiana (Slovenia), si sono cimentati nell’elaborazione di progetti per il restauro e il riuso di due aree storiche oggi degradate di Pescara: il Borgo Marino Nord e la Filanda e il Casino di caccia Giammaria in via Monte Bolza.
Entrambe le aree sono fortemente identitarie per la città di Pescara: il passato delle attività dei pescatori, della lavorazione industriale e delle materie agricole. Da qui la necessità di recuperare e ripensare questo passato.
Luciano Martocchia ha moderato l’incontro e introdotto i vari ospiti. I saluti e una relazione sui siti storici pescaresi è stata curata da Licio Di Biase. Il prof. Paolo Fusero in rappresentanza della Facoltà di Architettura di Pescara ha portato i suoi saluti ed ha sviluppato una breve riflessione sulla città adriatica e di mare e sulla capacità di Pescara di relazionarsi con il suo passato.
L’ingegner Andrea Mafezzoni, per conto della ditta Metra s.p.a., sponsor principale dell’evento, ha illustrato l’applicazione dei nuovi serramenti in alluminio per il restauro.
Il prof. Carlo Pozzi ha in un breve intervento saputo raccogliere gli intenti del workshop e la capacità innovativa dello stesso che a differenza di altre iniziative è partito da soli studenti raccolti in una associazione autonoma ed indipendente quale è il C.A.P., in grado di attrarre tante professionalità e coinvolgere enti e amministrazioni in questo proficuo dialogo.
Il prof. Kobe ed il prof. Robinson si sono fatti interpreti di una cultura progettuale europea e extra continentale trasmettendo ai ragazzi, seguiti con passione e costanza, le basi necessarie per elaborare proposte coerenti e innovative.
Al termine dell’incontro il buffet è stato arricchito dai vini offerti dalla cantina Marramiero di Rosciano.
Tra i numerosi presenti in sala, rappresentanti del Comune di Pescara e dell’Università, ed anche cittadini, tra i quali alcuni proprietari degli immobili interessati dal workshop.
E’ prevista, infine, una mostra ad anno nuovo, che coinvolga l’opinione pubblica alla tutela e alla riscoperta dei siti storici pescaresi, e la raccolta dei progetti in una pubblicazione, che racconti l’esperienza del workshop.
Quanto detto sopra non si sarebbe potuto realizzare senza l’impegno e la tenacia dei ragazzi che hanno partecipato al workshop, producendo in poco tempo materiale di fondamentale importanza per la città, a loro va un particolare ringraziamento, ed un grazie va anche i professionisti e gli insegnanti presenti durante i lavori e che si sono alternati seguendo i partecipanti rendendo possibile il raggiungimento di questo livello qualitativo, un grazie ancora ai tutti coloro che più o meno pazientemente e dedicando il proprio personale tempo hanno collaborato all’organizzazione del progetto “Pescara: Metro-Borghi” sin dalle prime fasi!
Un grazie sincero
Davide Fragasso, Alfredo Mantini
bhé…che dire 🙂 è stata una bellissima esperienza, sicuramente da riproporre!!!!!! é stato veramente emozionante e nello stesso tempo difficile produrre tutto quel lavoro in pochi giorni! L’esperienza del workshop è un’occasione da non perdere perchè mette a confronto tanti pensieri, tante idee (quasi sempre opposte 🙂 )che possono dare un grande apporto alla formazione di noi giovani. Il workshop per me è stato uno stimolo, un’occasione per produrre nuove idee, un’occasione di confronto con ragazzi più preparati di me e con idee differenti…spero ce ne siamo altri così da poter sensibilizzare ancora di più la nostra cultura della progettazione:) 🙂 ringrazio voi del C.A.P. e tutti quelli che hanno collaborato perchè avete dato questa grande occasione a noi giovani…porterò sempre con me questa bellissima esperianza…grazie!!!!! 🙂
MT
Sono contento che a “microfoni spenti” sia rimasta una bella emozione per te e molti altri. Della tensione dei primi giorni oggi è rimasta una bella emozione e l’assoluto annullamento di rimpianti vari quali potevano essere “sochelecosestannocosìmanonpossofarciniente”. E’ anche logico che chi vive la realtà Pescarese e Italiana in generale ha affrontato i lavori in maniera diversa dai ragazzi di Lubiana e della Florida, e la diversità culturale ha portato innanzitutto ad un arricchimento maggiore dei concetti venuti fuori. Il lavoro che rimane da fare oggi (è ancora molto) sta nello spingere questa nuova concezione del proprio spazio e non lasciare agli altri decidere senza un programma, non si tratta di un semplice no ma di una critica propositiva supportata dai grandi nomi che vi hanno seguito durante il workshop.
Secondo me in questa fase il vostro contributo è ancora più fondamentale poichè paradossalmente la cittadinanza e gli stessi enti potrebbero dimenticarsi subito del lavoro fatto. La stessa cittadinanza che in molti casi è stata la grande attrice silenziosa dell’imbarbarimento del nostro paesaggio, come per gli annullamenti del barocco nella sfortunata Basilica di Collemaggio a L’Aquila fatti negli anni settanta; in quei tempi Zevi denunciava i fatti, oggi chi protegge i paesaggi come l’architettura minore? Non parliamo quindi più di edifici storici ma di aree da salvaguardare anche in condizione di compromissione, spazi di città appetibili che vengono consumati e resi poveri, da città giardino fatta di villini liberty ad insediamento di palazzine, forse anche regolamentari, ma indecenti e sicuramente più alte. Qui vediamo che si aspetta la notte per dare il colpo di grazia a edifici lasciati all’abbandono da proprietari che non possono/vogliono spendere altri soldi per consolidare o restaurare, gli enti che non sentono l’urgenza di fare una programmazione e che la “legge del sottotetto” può essere applicata ovunque, un piano casa che già esisteva. Si sono fatti molti passi avanti per tutto e si è costretti a farli per forza quando guardiamo che la salute delle nostre città è appesa a un filo, ma vedo difficile che i nostri imprenditori, con tutta una rosa di attori, comprenderanno il valore del bene economico in un progetto di riconversione attenta e programmata, conservativa laddove serve, invece di lanciarsi nel buio della città veloce, rapportando nuove quantità a rapidi e convenienti affari.
Grazie ancora ragazzi.
Alfredo Mantini