Ecco che concludiamo in bellezza l’anno!
Il C.A.P. ha scelto di riservarVi per la fine del 2008 una perla eclettica, una miscellanea di citazioni “davvero” colte che spaziano dal medioevo al classicismo rinascimentale all’epoca vittoriana! L’opera in questione questa volta non si distingue per abnormi cubature, per danni ambientali o paesaggistici (in senso stretto), o per speculazioni e abusi, ma per la “particolarità” compositiva!
La costruzione si trova a Spoltore (PE).
Da sottolineare le solide torri merlate in vero laterizio da rivestimento di spessore non inferiore ai 2,5 cm netti, e le luminose bow-windows che da queste si affacciano, disegnate ed accompagnate dal sinuoso movimento del canale di gronda, chiara citazione al colpo di frusta Hortiano!
Notate come torni anche in questa costruzione il motivo decorativo della sfera sormontata dalla bandiera!!! Ricordate dove l’avevamo già visto? Chissà che nn si tratti di una nuova corrente architettonica, o piuttosto di un richiamo ad una identità feudale e cortigiana (in periodi di crisi il ritorno alle radici è d’obbligo)!
E qui di seguito particolari decorativi come la sfera sulle imposte del cancello, le colonnine classicheggianti dei balconi, e la pigna al termine della scalinata d’ingresso!
Con questa meraviglia salutiamo l’anno passato, e Vi auguriamo, e ci auguriamo un anno pieno di meraviglie…perchè se tanto mi da tanto, chissà che l’anno prossimo non staremo a fotografare una nuova Carcassonne in Val Pescara!!!
Buon Anno e un grazie sincero a Tutti.
ma qui abbiamo un Viollet le Duc del Saline!
…ma sai che alle volte nn so, ma sviluppo un senso di compassione (cum+passio) e alla fine mi ci affeziono e le trovo quasi commoventi!!! 😀
Tra il necessario individualismo e spattacolarizzazione personale degli architetti della così detta architettura colta.. sembra quasi che ci sia in risposta un autonomo e casuale movimento architettonico spontaneo o meglio una scuola “neoposteccelttica”.. con migliaia di adepti e appassionati fai-da-te.
E’ il tentativo di sembrare innovativi pur restando in ambiti canoni e materiali definiti. Riflettendoci bene questo è proprio il concetto di scuola o di movimento caro al moderno o riscontrabile in molte fasi della storia dell’architettura.
Ci sono basi e intenzioni comuni, budget di spesa programmabili e sicura comunicazione e riscontro con con il cliente…. insomma tutto quello che non siamo più in grado di fare noi architettandi, che pensiamo che per essere contemporanei basta appiccirare un pò di cor-ten e ammiccare a qualche rivista.
E’ ovvio però che certi lavori sono come minimo deprecabili e frutto di un collage Vemac-style.
Ed è altrettanto evidente che riderci su è uno dei nostri passatempi preferiti…
Quando però ci mettiamo un pò lì a pensarci seriamente ci deprimiamo convinti di vivere in un paese del terzo mondo (architettonico e culturale).
Credo però che ci sia, in senso provocatorio, ricerca e propensione verso il futuro in questi esempi per così dire ecclettici. Ci fanno notare che in fondo ci si aspetta qualcosa dagli architetti… frattanto iniziamo a pensare cosa potremmo rispondere.
nn so…ma credo che non ci si aspetti proprio nulla dagli architetti (spesso a giusta ragione), e che le imprese e la “gente” nel loro sentire comune desiderino solo by-passare questa categoria professionale e dimostrare che sono perfettamente in grado di cavarsela da soli rispondendo alle esigenze di locazione e spesso (haimè) anche di gusto! …in fondo nello stato di crisi e recessione che il nostro paese ormai vive da tempo immemore i valori estetici sono proprio l’ultimo dei problemi…un vezzo relegato all’elite di neo esteti, pseudo-intellettuali che gli architetti incarnano perfettamente! ed in fondo questo perenne stato emergenziale per il quale il primo bisogno è quello di riempire lo stomaco e ripararsi sotto un tetto ha permesso che si trascurasse la formazione, ed in particolare la formazione di una cultura estetica (diventata sicuramente un investimento non necessario)…facendo si che non solo i progettisti non fossero pronti a rispondere alle esigenze professionali, ma che anche nella committenza si perdesse si la cultura del Bello!
O mio Dio…
Però non c’è che dire: ad essere spregiudicato lo è per davvero! Anche se credo che il termine spregiudicato non sia il più indicato… Forse meglio dire: sfacciato…
Ma dove le peschi queste foto.Per caso dal tuo cilindro??
Complimenti per le vostre iniziative.
Mi associo.
Fabrizio
Miraglia
ragazzi mi sembra una interessante discussione…andrebbe approfondita
Sapreste dirmi qual’è il nome del manierato autore del capolavoro?
Così lo potrei inserire in una storia dell’architettura alla quale sto lavorando.
Grazie
Un genio del male! Un pastiche citazionista che rimbalza per le epoche della storia dell’uomo e dell’architettura come una boccia della carambola… Ma, sono davvero curioso, come si vestono gli abitanti di questo castello? Che lingua parlano? Guidano automobili o bighe?