Ecco la relazione alla seconda visita, svolta a Giulianova (TE) città adriatica a pochi km da Pescara, parte integrante della lunga, continua e filamentosa città adriatica. Qui l’architetto vaccarini ha realizzato l’abitazione per una giovane coppia (Capece-Venanzi). Di seguito trovate il file pdf con la relazione della casa!
ma questa casa e’ bellissima! la prox volta che vengo in italia vengo a vederla. chi e’ vaccarini?
altra domanda: ma chi ha costruito il cimitero di ortona (non quello dei canadesi, quello che si vede lungo la statale adriatica e che da sotto appare come un enorme masso di cemento). perche’ non si sono preoccupati di costruire qualcosa di piu’ organico e che si mimetizzasse meglio con la natura? spero che presto crescano degli alberi attorno.
quella cosa grande e grigia, vista da sotto almeno, e’ proprio brutta.
Bhè, Vaccarini sembra essere la sopresa di questi anni in Italia… Tanto più perchè non appartiene alle realtà di Roma, Milano, Bolgna, ect, ma di un luogo marginale come Teramo…
Sono sincero, non apprezzo il suo linguaggio, lo trovo eccessivamente manierista, ma ti dico che credo abbia immeinsi margini di crescita…
la casa in questione è molto “americana” e simpatica. lo stesso Vaccarini (laureatosi a Pescara,lavora a Giulianova e in tutto il resto del mondo) ha progettato l’ampliamento del cimitero di Ortona, in quei posti alcuni architetti si sono veramente sbizzarriti e il dialogo per quanto riguarda il rispetto del contesto dovrebbe iniziare a diventare incisivo e sopratutto propositivo.personalmente preferirei un architettura brutta che rispetta il contesto a un architettura bella che se invece se ne frega.
beh, perchè non una bella che sappia dialogare con il contesto!? si dici bene alf…in effetti è molto americana questa casa!
cmq in effetti ha un non so chè di manierista…hai ragione in questo…e forse non apprezzo tantissimo il modo in cui ripropone alcune delle lezioni dei grandi…ma non posso non ammettere che si tratta di un capacissimo professionista e che se continua su questa strada non potremo che continuare a sentirne parlare!
http://www.aia.org/release_031308_housingaward
Le case piu’ belle d’America del 2007 secondo l’istituto
americano di architettura. Che me ne dite? certe sono cosi
cosi, ma alcune sono belle. La giuria ha guardato molto
all’eco-sostenibilita’.
La low income housing di Santa Monica (26 esima strada)
e’ vicino a casa mia ed e’ per i poveri.
La 825 Habitat l’ho vista e a parte il verdino che
cattura l’attenzione, non mi piace troppo.
comunque il cimitero di ortona, da sotto, e’ veramente un
pugno nell’occhio – non sapevo nemmeno che fosse un
cimitero, all’inizio pensavo che fosse un capannone
abbandonato…. buona pasqua
molto carina Urban Infill 02 – Milwaukee, la 825 Habitat è perfetta per il luogo dove sta,peccato che non riesco ad aprire il file della Low income housing di Santa Monica..
per il cimitero di Ortona è vero,per me non è stato proprio un pugno nell’occhio ma comunque qualcosa di strano quando lo vedi la prima volta scendendo il primo fosso dell’adriatica poco dopo il riccio..io quel posto l’ho conosciuto anche senza quell’addizione e devo dire che ho ben altri ricordi,quando ti trovi a discutere con i resti di un castello e le emergenze di un piccolo paese che ha comunque una sua storia recente e passata hai subito difficoltà a trovare un architettura di mediazione,
http://architettura.supereva.com/architetture/20050204/index.htm
questo invece è il cimitero di francavilla al mare..rimanendo sempre in loco, ditemi un pò che ne pensate.
buona pasqua a tutti
si in effetti la 825 mi fa pensare un casino alla Ferrini!!! 😉
a proposito…anche a voi la 25 Bond Street, a New York City
di BKSK Architects LLP, fa pensare alla cattedrale di Taranto? sarebbe interessante capire se c’è qualche legame o parentela…
è uguale
per Davide…
c’è una foto che sembra presa da un pieghevole pubblicitario… anche se sembrano tre dischi volanti sono lampade prodotte dalla MODULAR…
so che puoi fare di meglio…
massimo
Do’ sempre un premio all’originalità, che in questa villa è davvero molto spinta.
La prima cosa che viene da pensare,guardandola, è che non sia una casa italiana: avremmo troppi filtri mentali,in Italia,x progettare tali cose !
Il mio appunto riguarda quel pannello metallico ad uso groviera: oltre a ricordarmi il mitico cruscotto della Lancia Gamma,
appesantisce alquanto il profilo del balconcino.
Per realizzare questo simpatico fregio, avrei utilizzato un altro materiale piu’ leggero,come il vetro: ciò senz altro avrebbe snellito l insieme, ed avrebbe creato dei bei giochi di luce e dei riflessi niente male,
oltre ad abbinarsi perfettamente con la parete del balcone.
Un’ altra osservazione è che sempre questa verandina,a mio avviso, è troppo sporgente, e crea un effetto blocco monolitico, gettando un ombra oscura sul piano inferiore.
Io ridurrei senz’altro la profondità del balcone, o addirittura lo livellerei al piano inferiore.
Per quanto riguarda le tre “navicelle” proiettate sul quella facciata, be è una scelta ardita, molto anni 60-casa flintstones,
ma una volta fatto l’ occhio, sono passabili
Enrico Dragone
Si può dire tutto di questa casa ma con il passare del tempo la vedo sempre più di frequente nelle riviste e nei blog. A ripensarci è un’architettura interessante in un luogo anonimo e marginale, forse troppo nascosta per creare un’identità, quindi un minimo spazio che non le da la visibilità necessaria